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Arezzo

Famiglie arcobaleno, la Corte costituzionale dà ragione alle due mamme di Anghiari mentre i loro gemelli crescono

Luca Serafini

23 Maggio 2025, 06:59

Famiglie arcobaleno, la Corte costituzionale dà ragione alle due mamme di Anghiari mentre i loro gemelli crescono

La Corte costituzionale dà ragione ad Arianna ed Eleonora, le mamme di Anghiari. Devono essere riconosciute entrambe a pieno titolo madri dei gemellini. Non solo Arianna che li ha partoriti (come riporta l'atto di nascita del Comune in ossequio ad una legge da rivedere), ma anche Eleonora, che li ha concepiti con la fecondazione eterologa assistita (suoi gli ovuli) prima del transfer embrionale su Arianna.

Una pratica vietata in Italia e infatti eseguita in Spagna, ma i piccoli sono nati qui, all'ospedale San Donato, e i loro diritti devono essere messi al primo posto: il più importante organo di garanzia del Paese ha appunto sancito ieri che vietare alla madre intenzionale di riconoscere come proprio il figlio nato in Italia da procreazione assistita legittimamente praticata all'estero “è incostituzionale”. Sarebbe come negare un genitore al figlio. Equivale a dire che tutte e due le donne della coppia omogenitoriale sono mamme.

Proprio ciò che viene negato ad Eleonora. La donna, assistita dall'avvocato Ramona Borri del foro di Arezzo, per sanare questa situazione a giugno 2023 si è rivolta al tribunale dei minori di Firenze. Obiettivo: ottenere l'adozione che può darle lo status di genitore, nell'interesse dei bimbi. I giudici fiorentini da un anno trattengono le carte senza aver dato risposta. Materia complessa, vuoti legislativi. Intanto i bambini fanno progressi, sono stati battezzati, compiono 3 anni il prossimo 14 giugno, vanno all'asilo, crescono bene secondo quanto accertato dai servizi sociali di zona. L'articolo 8 della legge 40 del 2004 che finora nega ad Eleonora di essere mamma “è costituzionalmente illegittimo nella parte in cui non prevede che pure il nato in Italia da donna che ha fatto ricorso all'estero, in osservanza delle norme ivi vigenti, a tecniche di procreazione medicalmente assistita ha lo stato di figlio riconosciuto anche della donna che, del pari, ha espresso il preventivo consenso al ricorso alle tecniche medesime e alla correlata assunzione di responsabilità genitoriale”. Era stato il tribunale di Lucca a sottoporre alla Corte questioni di legittimità.

L'attuale impedimento al nato in Italia di ottenere fin dalla nascita lo stato di figlio riconosciuto anche della donna che ha prestato il consenso alla pratica fecondativa all'estero insieme alla madre biologica” secondo i giudici “non garantisce il miglior interesse del minore e costituisce violazione” sia dell'articolo 2 della Costituzione, “per la lesione dell'identità personale del nato e del suo diritto a vedersi riconosciuto sin dalla nascita uno stato giuridico certo e stabile”, che dell'articolo 3 della Costituzione e dell'articolo 30, “perché lede i diritti del minore a vedersi riconosciuti, sin dalla nascita e nei confronti di entrambi i genitori, i diritti connessi alla responsabilità genitoriale e ai conseguenti obblighi nei confronti dei figli”.

Ma cosa cambia ora per le mamme di Anghiari? Nell'immediato l'atto di nascita del Comune non potrà essere modificato. Ma con maggior convinzione si attende la decisione del tribunale dei minori sull'“adozione in casi particolari”.

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