Cortona
"Verità e giustizia". È la richiesta della moglie di Loris Garzi, il paziente di 66 anni, di Camucia, morto in circostanze non chiare poche ore dopo essere stato dimesso dal pronto soccorso dell’ospedale della Fratta. Era il 12 maggio scorso. L’uomo non fu ricoverato, ma, a quanto risulta, rimandato a casa con prescrizione di medicinali e antidolorifico. Il malore lo ha poi sorpreso a letto, nel suo appartamento di Camucia in via Gramsci. È stata già eseguita nei giorni scorsi l’autopsia disposta dal pm Julia Maggiore nell’ambito dell’inchiesta aperta per appurare se ci sono state omissioni, negligenze, imperizie in ambito sanitario. Un medico sarebbe iscritto nel registro degli indagati, come atto tecnico dovuto, in una fase di accertamenti ancora preliminari, quindi come strumento di garanzia.
"Sì, la moglie di Loris chiede giustizia", ci dice M.C., amica di famiglia dell’uomo, colei che quel giorno ha fatto la tragica scoperta. La consorte di Garzi si trovava in Brasile, il suo Paese, ed è stata proprio la donna cortonese a comunicarle la terribile notizia.
"La famiglia è in attesa dei risultati dell'autopsia, ordinata dalla magistratura, e in base a quello che emergerà, la moglie agirà di conseguenza", aggiunge la nostra interlocutrice.
"Questo fatto ha scosso tutti perché Loris era stato al Pronto soccorso della Fratta, in quanto lamentava un forte mal di testa. Dopo la visita l'hanno dimesso. Lui è tornato a casa, è andato a letto e la mattina dopo era già morto. A trovarlo sono stata io perché l’edicolante di Camucia lo cercava per mare e per terra: aspettava i giornali che Loris ogni mattina consegnava e quella mattina lì non era passato. Salita in casa, l'ho trovato già senza vita, ho chiamato le forze dell'ordine".
Dai primi accertamenti è stata subito considerata come morte sospetta e da lì è partita l’inchiesta che ancora deve svilupparsi e dare tutte le risposte.
Le forze dell'ordine hanno sequestrato il foglio di dimissione dell'ospedale e la Procura ha ordinato l'autopsia per stabilire le esatte cause della morte.
"E se invece che a casa si fosse sentito male al ritorno dal Pronto soccorso e fosse morto in macchina?" si chiede l’amica di Loris. "Poteva capitare un disastro maggiore perché poteva andare a sbattere contro qualcuno o qualcosa. È stata una brutta disgrazia, Loris aveva solo 66 anni, da parte della moglie, che ho sentito, ma da parte di tutti c’è la richiesta di accertare cosa è successo e se ci sono responsabilità".
La donna conclude: "La moglie di Loris non c'era, perché era andata in Brasile a trovare i suoi parenti, sono stata io a telefonarle e darle la brutta notizia. Lei ha preso il primo volo per rientrare in Italia, ed è decisa ad andare in fondo, vuole avere verità e giustizia".
L’inchiesta deve fare luce sull’eventuale nesso di causa ed effetto tra il mancato ricovero e il decesso e un altro aspetto da verificare è l’infortunio che l’uomo aveva avuto il 4 aprile. Aveva battuto la testa ed era stato portato al pronto soccorso della Fratta, dove era stato ricoverato e sottoposto a tac. Sembra che fosse prescritto un nuovo accertamento dopo 40 giorni, ma prima dell’appuntamento, spinto dai forti dolori di testa, si è presentato al pronto soccorso. Qui avrebbe ricevuto medicinali per rimediare alla semplice cefalea. Ma la vicenda è tutta da comprendere. L’Asl, con una nota, esprime vicinanza ai familiari ed ha avviato una verifica interna. La salma di Garzi è in attesa di sepoltura. Il funerale potrebbe essere celebrato martedì o mercoledì.
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