Arezzo
La casa di via Montanara
Da nove mesi la salma della signora Carla Maria Vittoria Bazzani è in una cella frigorifera dell'obitorio dell'ospedale di Arezzo. Aveva 92 anni e il 31 agosto 2024 fu trovata cadavere sul letto di casa, in via Molinara, al civico 9. Deceduta da molto tempo. Il lenzuolo posato sopra al capo, il gatto accanto, morto anche lui, di fame. Il nulla osta per la sepoltura c'è perché l'inchiesta è chiusa, ma non si è fatto avanti un parente, anche alla lontana, per darle sepoltura. La figlia sessantenne Silvia B., 61 anni, ha lasciato la città e non si sa dove si trovi. Per lei è stata fissata (26 settembre 2025) l'udienza davanti al giudice monocratico di Arezzo Antonio Dami: deve rispondere di occultamento di cadavere (avrebbe saputo che era deceduta, per cause naturali, e l'ha lasciata lì) e di truffa aggravata, per aver continuato a riscuotere la pensione della madre. Il caso all'epoca fece tanto rumore mediatico a inizio settembre.
Sgombrato il campo dalle ipotesi peggiori, l'omicidio, emerse una storia tristissima di due donne che vivevano nel quartiere di Saione con qualche evidente problema, poi emerso in modo vistoso e tragico. Il cattivo odore che usciva dalla casa per il corpo in avanzato stato di decomposizione, fece scattare l'intervento dei vigili del fuoco. La figlia venne rintracciata a Rimini. Era stata anche in altri luoghi. Tornò ad Arezzo poi via di nuovo. Ad assisterla è l'avvocato Barbara Mugnai. Anche lei non sa dove attualmente si trovi. Porterà in sede giudiziaria elementi diversi da quelli noti, vedremo quali.
L'ipotesi degli inquirenti - la squadra mobile è stata coordinata dal pm Julia Maggiore - è che la 61enne fosse a conoscenza del decesso della madre, avesse chiuso la casa e si fosse allontanata, quindi tacesse per continuare a beneficiare della pensione erogata dall'Inps come emerso dagli accertamenti bancari svolti dalla polizia. E' caduta, invece, l'accusa di abbandono di persona incapace. Ma la vicenda, fa intuire la difesa, è più composita. A piede libero, senza vincoli da rispettare, senza rete parentale e inizialmente senza casa (poi è stata dissequestrata), la figlia della 92enne ha ritenuto di proseguire la sua vita in giro. Se non sarà in aula non potrà patteggiare. Intanto resta da risolvere la questione di pietas umana della mancata sepoltura di una donna che da un anno non ha il suo dignitoso riposo. Qualcuno dovrà provvedere. Il Comune di Arezzo, da noi interpellato, dice che non c'è alcun problema a provvedere, manca però una richiesta formale delle autorità a procedere.
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