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Arezzo

Gli Architetti: “La rinascita dell’ex Lebole sia occasione di rigenerazione urbana e identità per la città"

L’Ordine sulla prossima acquisizione dell’area da parte di Patrizio Bertelli. “Si risana un'antica ferita ed è una grande opportunità"

Alessandro Cherubini

14 Giugno 2025, 07:48

L'area Lebole

L'area Lebole vista dall'alto

L’Ordine degli Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori (PPC) della Provincia di Arezzo accoglie “con vivo interesse” le notizie relative al possibile passaggio di proprietà e alla successiva riqualificazione dell’area ex Lebole di Arezzo, storica zona industriale destinata a una nuova vita grazie all’interessamento di Patrizio Bertelli.

Esprimiamo la ferma convinzione che un futuro intervento su quest’area strategica possa non solo risanare una storica ferita, ma anche rappresentare una tangibile opportunità di rigenerazione urbana e un modello virtuoso per l’intera comunità,” sottolinea l’Ordine nella nota diffusa ieri. “Crediamo infatti che un progetto che riporti a vita nuova questo importante pezzo di città possa migliorare la vita degli abitanti e rafforzare l’identità della città stessa. Non un’opera di rammendo, ma una nuova trama.”

L’Ordine degli Architetti PPC rimarca come sia “imprescindibile che operazioni di tale portata siano affrontate con una visione olistica, prestando la massima attenzione al contesto economico, urbano e sociale, alle necessarie relazioni fra parti di città e, soprattutto, orientando lo sguardo alla qualità intrinseca e al valore culturale del progetto”. Secondo gli architetti, “una delle priorità dev’essere quella di individuare strategie che offrano alla città di Arezzo spazi e funzioni che migliorino concretamente la vita dei propri abitanti”.

Il messaggio dell’Ordine è chiaro: la rigenerazione dell’ex Lebole va considerata come un’occasione per ripensare la città in chiave contemporanea, senza perdere di vista le esigenze della comunità locale. “Come Ordine, anche in virtù delle nostre specifiche sensibilità e competenze, seguiremo con la massima attenzione e interesse l’evoluzione di questo percorso. Fin da ora, offriamo piena disponibilità a fornire il nostro contributo culturale, con l’intento di facilitare il futuro processo di trasformazione e far sì che lo stesso dia risposta alle istanze e alle esigenze della città e dei suoi cittadini.”

Il futuro dell’ex Lebole, dunque, si annuncia come una sfida cruciale per Arezzo, in cui la collaborazione tra attori pubblici, privati e professionisti sarà fondamentale per restituire alla città un luogo simbolo, capace di guardare al domani senza dimenticare la propria storia.

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