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il caso

Prostitute uccise, l'ombra del serial killer. Altre vittime oltre ad Ana Maria e Maria Denisa? In carcere Vasile Frumuzache aggredito con l'olio bollente

Julie Mary Marini

25 Giugno 2025, 14:13

Maria Denisa Adas e Ana Maria Andrei

Le due vittime: Maria Denisa Adas e Ana Maria Andrei

C’è ora un nome anche per quei resti rinvenuti tra le foglie e la terra del bosco delle Panteraie, a Montecatini: sono di Ana Maria Andrei, la 27enne romena di cui non si avevano più notizie dall’estate del 2024. La conferma è arrivata in queste ore, grazie all’esame del dna condotto in comparazione con il profilo genetico della sorella, arrivata dalla Romania per collaborare alle indagini. Ana Maria era scomparsa nel nulla oltre dieci mesi fa. Il suo nome si aggiunge, tragicamente, a quello di Maria Denisa Adas, 30 anni, anche lei romena, anche lei vittima di un destino crudele, anche lei ritrovata proprio nello stesso bosco, poco più di un mese fa. Il suo corpo decapitato era stato scoperto dopo l’omicidio avvenuto nella notte tra il 15 e il 16 maggio a Prato.


Vasile Frumuzache ha confessato anche l'omicidio di Ana Maria Andrei

La confessione shock: “Ho ucciso anche Ana Maria”. A collegare le due giovani è Vasile Frumuzache, 32 anni, guardia giurata, loro connazionale. Fermato per l’omicidio di Denisa, l’uomo è crollato durante gli interrogatori. Messo alle strette dagli inquirenti, ha confessato anche l’omicidio di Ana Maria, indicando con precisione il luogo dove aveva occultato i resti. Frumuzache era già sotto osservazione per comportamenti sospetti. Grazie al tracciamento del gps della sua auto e alle immagini di videosorveglianza, gli investigatori sono riusciti a ricostruire le sue ultime mosse, fino all’ammissione agghiacciante: "Sì, ho ucciso anche lei".


Maria Denise Adas, la 30enne romena uccisa da un connazionale

Due donne, due vite spezzate. Una scia di sangue che fa paura. Secondo quanto emerso dalle indagini, entrambe le vittime erano coinvolte nel mondo della prostituzione. Frumuzache le aveva conosciute nell’ambito di incontri a pagamento. Con Denisa, il movente sarebbe stato un presunto ricatto da parte della donna, che lo avrebbe minacciato chiedendo 10.000 euro per non rivelare informazioni compromettenti. Con Ana Maria, invece, l’omicidio sarebbe nato da un litigio avvenuto dentro l’auto di lui, quando la ragazza si sarebbe rifiutata di proseguire l’incontro.

Due storie simili. Due donne forse legate da una rete più ampia. E due omicidi con un modus operandi inquietante.  I resti di Ana Maria sono stati scoperti a poca distanza dal luogo dove era stato ritrovato il corpo di Denisa, in una zona impervia, nascosta, difficile da raggiungere. Un dettaglio che per gli investigatori non è casuale: l'uomo potrebbe aver agito con metodo, conoscendo bene quei luoghi e pianificando ogni fase. L’auto in cui Ana Maria era salita, una Bmw nera con targa tedesca, è stata sequestrata. Apparteneva a lui. Al suo interno, tracce biologiche e altri elementi stanno venendo analizzati dalla scientifica.

La Procura di Prato non esclude che ci possano essere altre vittime. Sono stati acquisiti i tabulati telefonici di Frumuzache e ricostruiti i suoi movimenti negli ultimi sette anni. Si indaga anche su possibili complici o una rete più ampia dietro i delitti. L'ipotesi, sempre più concreta, è che si sia di fronte a un serial killer. Intanto, in carcere, Frumuzache è stato aggredito con olio bollente da un parente di una delle vittime. Un gesto che evidenzia la tensione altissima intorno a un caso che ha scosso la Toscana e l’Italia intera. Ana Maria Andrei e Maria Denisa Adas. Due nomi che meritano memoria e giustizia. Due vite spezzate troppo presto, probabilmente inascoltate, dimenticate ai margini della società. Il bosco delle Panteraie, ora, è un luogo che non sarà più solo silenzio e alberi: è un simbolo tragico di ciò che non deve accadere mai più.

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