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Arezzo

Soldati sepolti a Campaldino, il presidente Giani: "La Regione farà la sua parte per lo scavo. Iniziativa di valore storico e preziosa per il territorio"

Il progetto di recuperare i resti dei protagonisti della Battaglia in Casentino a distanza di 736 anni

Luca Serafini

26 Giugno 2025, 06:14

La stele di Campaldino

La stele di Campaldino e il presidente Giani

“Scavare a Campaldino per cercare i resti dei soldati morti nella battaglia del 1289 è un progetto senz'altro da condividere e che io stesso ho stimolato. La Regione Toscana è pronta a fare la sua parte e a cofinanziare l'intervento”.

Parole del presidente Eugenio Giani, dopo la notizia pubblicata dal Corriere di Arezzo dell'idea rilanciata da Pier Luigi Rossi, primo rettore della Fraternita dei Laici, studioso e divulgatore, e da Federico Lorenzoni, sindaco di Poppi, e cioè l'obiettivo di recuperare dal sottosuolo della piana casentinese ciò che resta dei condottieri, oltre duemila, caduti lì l'11 giugno di 763 anni fa, sabato di San Barnaba.

Per lo più erano ghibellini aretini, sconfitti, ma perirono anche guelfi fiorentini. Furono tutti inumati in lunghe fosse comuni longitudinali a due, tre metri di profondità, forse con le armi e altri oggetti che sarebbero preziosi reperti da studiare e valorizzare.

“Sarebbe un lavoro importantissimo per la ricostruzione storica di uno di quegli episodi che hanno inciso profondamente nella storia della Toscana” dice Giani “con Firenze che prese energia proprio dopo quella battaglia, diventando centro motore, cuore, della identità della Toscana. Firenze che cominciò ad espandersi verso il centro, gli Appennini. E da lì in avanti il rapporto rimarrà molto forte tra Firenze e il Casentino e anche con Arezzo”.

Nel 2008 su iniziativa di Pier Luigi Rossi, con l'allora vescovo Gualtiero Bassetti, furono traslate al duomo di Arezzo le ossa della vittima eccellente di quello scontro, il vescovo condottiero Guglielmo (Guglielmino) degli Ubertini, che era sepolto sotto al pavimento della chiesa di Certomondo insieme a Bonconte di Montefeltro e Guglielmo dei Pazzi. Guglielmino venne riconosciuto con esame al carbonio 14 e altre indagini sulle ossa.

Ora l'attenzione si sposta sui soldati, che vennero sepolti nelle buche scavate ad hoc e che Rossi ritiene di poter localizzare in base a documenti antichi e moderni rilievi con il drone. Il presidente della Regione, Giani, osserva: “Questa campagna archeologica può portare grandi benefici in più direzioni: conoscenza storica, certo, ma anche forte richiamo culturale e turistico per il Casentino. Non dimentichiamoci che la battaglia fu combattuta da Dante Alighieri quando aveva 24 anni, un episodio che gli rimase impresso per tutta la vita, con i riferimenti nella Divina Commedia figli della sua esperienza diretta”.

La Regione Toscana dunque sposa in pieno l'ipotesi di una campagna di scavo. Tempi e modi sono da mettere a punto, ma già che una volontà ferma.

Bisognerà coordinarci” riprende Giani “se per fare gli scavi necessita un finanziamento, lo troveremo e nel momento in cui la Soprintendenza come organismo scientificamente deputato, indicherà le linee guida cui attenersi, le seguiremo e faremo la nostra parte. E' troppo importante questa operazione su Campaldino per storia, identità, promozione culturale e turistica”.

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