Arezzo
Il palazzo della Provincia
Preoccupazione e sconcerto emergono dalle parole della Fp Cgil e delle sigle sindacali della Provincia di Arezzo per la grave situazione dell’Ente, dovuta alla mancata approvazione del bilancio. Un problema che non è solo politico, ma rischia di paralizzare l’intero apparato provinciale con conseguenze pesantissime sui servizi ai cittadini e sui lavoratori.
“Non possiamo non essere preoccupati e sconcertati per quanto sta accadendo alla Provincia di Arezzo – dichiara Gian Maria Accia, segretario della Fp Cgil – La mancata approvazione del bilancio non è un problema teorico-politico ma un gravissimo problema amministrativo che crea danni all’Ente, ai cittadini e ai dipendenti. Chiediamo quindi al Presidente e alla maggioranza che lo ha sostenuto di prendersi la responsabilità delle scelte fatte, votando un documento che consenta alla Provincia di funzionare a pieno regime”.
La fase di stallo, infatti, sta aggravando una situazione già critica, caratterizzata da un organico insufficiente da anni e da risorse sempre più scarse per investimenti e servizi. “Il passare del tempo non fa che peggiorare la situazione – continua la Fp Cgil – si procede verso la paralisi dell’Ente mentre è indispensabile che gli organi politici facciano la loro parte, con senso di responsabilità, consentendo una dignitosa erogazione dei servizi propri della Provincia”.
Anche la Rsu e le sigle sindacali della Provincia esprimono unitariamente profonda preoccupazione per la mancata approvazione del Rendiconto (Consuntivo) 2024 entro il termine previsto del 30 aprile 2025. Tale mancata approvazione – spiegano – è aggravata dalle sedute di Consiglio Provinciale convocate ad hoc, ma ripetutamente andate deserte per mancanza del numero legale, provocando gravi ripercussioni che si riverberano sui lavoratori e sull’intera cittadinanza provinciale.
Le sanzioni derivanti dal mancato rendiconto, come stabilito dalle normative, sono di natura fortemente afflittiva sia economico-finanziaria sia ostativa. Tra queste, l’impossibilità di assumere nuovo personale in un Ente già depauperato da pensionamenti, passaggi obbligatori verso altri Enti dopo la Legge Del Rio e da esodi verso comparti più attrattivi in termini di salari e possibilità di crescita professionale. Una condizione che acuisce le criticità dei servizi provinciali, nonostante il forte impegno dei dipendenti, spesso anche oltre i propri doveri.
I servizi interessati riguardano oltre 1400 km di strade provinciali e regionali in gestione alla Provincia da controllare, vigilare e manutenere; le scuole medie superiori e i loro edifici; l’attuazione del PNRR; il controllo e la vigilanza ambientale e la repressione di condotte illecite, oltre a tutti i servizi tecnici e amministrativi trasversali e correlati.
Tra le ulteriori sanzioni economico-finanziarie vi sono l’impossibilità di applicare l’avanzo di amministrazione, limitazioni al controllo di compatibilità finanziaria delle dotazioni organiche e delle assunzioni, nonché ripercussioni sul bilancio preventivo del secondo anno successivo a quello di riferimento.
Di fronte a questa situazione di stallo amministrativo, le sigle sindacali e la RSU della Provincia di Arezzo hanno già inviato una richiesta di convocazione urgente al Prefetto, affinché si possa trovare al più presto una soluzione che garantisca il diritto dei cittadini a servizi efficienti e ai lavoratori certezze per il proprio futuro.
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