Il caso
Chiara Poggi e Alberto Stasi
Delitto di Garlasco tra novità, aggiornamenti, colpi di scena e indagini senza fine. Facciamo il punto delle ultime notizie sul caso che continua a scuotere il Paese. Martedì 1° luglio 2025 la Corte di Cassazione ha respinto il ricorso presentato dalla Procura Generale di Milano contro la concessione della semilibertà ad Alberto Stasi, condannato in via definitiva a 16 anni per l’omicidio della fidanzata Chiara Poggi, avvenuto il 13 agosto 2007. La misura, concessa dal Tribunale di Sorveglianza di Milano lo scorso aprile, consente a Stasi di uscire dal carcere durante il giorno per lavorare o seguire attività di reinserimento sociale, con obbligo di rientro serale in cella. Il ricorso della procura si basava anche su un’intervista concessa da Stasi alla trasmissione televisiva Le Iene durante un permesso premio per motivi familiari, ma i giudici della Suprema Corte hanno ritenuto inammissibili le obiezioni sollevate, confermando la legittimità della semilibertà.
Parallelamente, proseguono le attività dell’incidente probatorio avviato su richiesta della Procura di Pavia per analizzare reperti mai esaminati prima: tra questi, oggetti trovati nella casa di Chiara Poggi, come la spazzatura della colazione, utensili da cucina, impronte latenti e residui biologici. I risultati finora ottenuti sono in parte deludenti per gli inquirenti: le impronte acetate rilevate sugli stipiti della porta d’ingresso non hanno restituito alcun profilo genetico utile. Un risultato, invece, arriva da uno dei pochi reperti organici analizzati: sulla cannuccia di una confezione di tè freddo trovata nel cestino della spazzatura sarebbe stato isolato il dna di Alberto Stasi, confermando la sua presenza a casa della vittima in un momento precedente al delitto. Altri accertamenti sono in programma per il 4 luglio presso i laboratori della Polizia Scientifica di Milano. Particolare attenzione sarà dedicata al confronto tra i profili genetici prelevati sotto le unghie di Chiara e quelli dell’altro indagato del caso: Andrea Sempio.
Andrea Sempio, amico del fratello di Chiara, è ufficialmente indagato per concorso in omicidio. Già emerso in passato, era stato inizialmente scartato dagli inquirenti, ma nel marzo 2025 ha ricevuto un avviso di garanzia, a seguito di una decisione della Cassazione che ha accolto il ricorso della procura per proseguire gli accertamenti. L’obiettivo è confrontare proprio il dna “estraneo” ritrovato sotto le unghie della vittima con quello di Sempio. Si tratta di un passaggio investigativo importante, anche se non è ancora chiaro se i nuovi accertamenti possano davvero ribaltare le conclusioni consolidate nei processi precedenti. Ad oggi, Alberto Stasi resta formalmente colpevole dell’omicidio, condannato con sentenza definitiva. Tuttavia, la procura di Pavia mantiene aperta una pista alternativa, cercando risposte definitive tramite l’analisi scientifica. Il delitto di Garlasco resta così un caso emblematico della giustizia italiana: segnato da sentenze contrastanti, perizie tecniche controverse e una verità che – per molti – continua ad apparire incompleta.
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