Giustizia
Il processo Coingas terminò nel 2023
Torna sotto i riflettori il caso Coingas. E' stato fissato per il 22 dicembre il processo d'appello che riguarda, con situazioni diverse, sei imputati tra i quali due di spicco: Alessandro Ghinelli, sindaco di Arezzo, e Francesco Macrì, presidente di Estra.
In primo grado, per Ghinelli finì con una mini condanna, per la quale è da tempo maturato il termine di prescrizione, che tuttavia il primo cittadino punta ora ad azzerare nel merito, per Macrì l'obiettivo è la conferma dell'assoluzione. Gli altri che saranno giudicati dalla corte fiorentina sono Pier Ettore Olivetti Rason, avvocato fiorentino; Marco Cocci, commercialista cortonese; Roberto Bardelli ex consigliere comunale di Arezzo e Luca Amendola, ex amministratore della partecipata dei cimiteri.
Quasi due anni dopo la sentenza seguita al maxi processo (28 febbraio 2023) la giustizia tornerà ad occuparsi di una vicenda che ha fatto vibrare il mondo politico aretino sui filoni Coingas, Estra e Multiservizi.
A presentare ricorso sono stati da un lato la Procura di Arezzo insoddisfatta per le decisioni dei giudici aretini, e i difensori dei coinvolti. A riportare la condanna più robusta (3 anni) fu Olivetti Rason, inguaiato dalle consulenze affidate dalla società dei comuni Coingas e ritenute peculato. Gli inquirenti passarono sotto la lente una serie di incarichi sollevando il tema di un utilizzo improprio del denaro pubblico per attività non utili e attribuite a senso unico. Per il sindaco Ghinelli caddero due delle tre accuse. Mentre rimase in piedi il favoreggiamento della corruzione, 3 mesi di reclusione, per essersi preso a cuore i problemi del consigliere comunale Roberto Bardelli, detto Breda, il quale attendeva a livello personale degli aiuti finanziari da Luca Amendola.
Quest'ultimo, condannato ad un anno come Bardelli, divenne presidente di Multiservizi e sulla complessa vicenda i giudici rilevarono i connotati del patto corruttivo tra i due. Il peso politico del Breda, questa la convinzione del tribunale di Arezzo, avrebbe fatto da leva in modo improprio nella nomina. Gli avvocati Roberto Alboni e Marco Manneschi, per Breda e Amendola, hanno argomenti per puntare all'assoluzione - al di là della prescrizione intervenuta -, gli avvocati Luca Fanfani e Piero Melani Graverini hanno frecce al loro arco per far annullare la sentenza nei confronti di Ghinelli. Una macchia ritenuta ingiusta, destinata in ogni caso ad essere cancellata vuoi da una assoluzione nel merito, vuoi dalla declaratoria di prescrizione.
Essersi interessato verbalmente di un amico in difficoltà - il Bardelli - secondo la linea difensiva del sindaco, non avrebbe spostato di una virgola il percorso che era già definito politicamente per accordi nel centrodestra, sull'assegnazione della presidenza ad Amendola.
A condurre il processo aretino alla Vela fu l'allora procuratore capo Roberto Rossi, oggi procuratore generale ad Ancona. Le indagini della Digos fecero rumore, i palazzi tremarono, stralci delle intercettazioni crearono curiosità. Poi, alla distanza, si sciolse come neve al sole tutto il filone della nomina di Francesco Macrì in Estra sulla quale era stato contestato l'abuso d'ufficio (violazione alla legge Severino) reato già fragile poi depennato dal ministro Nordio. Tutti assolti su questo capitolo: il sindaco, l'assessore alle partecipate Alberto Merelli e, appunto, Francesco Macrì. Per quest'ultimo, tuttavia, la procura ha impugnato relativamente alle consulenze Coingas (peculato in concorso): la richiesta di condanna del pm a 4 anni e 6 mesi, fu cassata dal tribunale con presidente Filippo Ruggiero. Macrì è difeso dall'avvocato Gaetano Viciconte. La procura rilancia le accuse anche verso Marco Cocci, finito nella tempesta giudiziaria e poi riabilitato: il pm aveva chiesto 4 anni. È difeso dagli avvocati Stefano Del Corto e Tommaso Ceccarini. E' emerso che la sua conduzione professionale è inattaccabile.
Si tornerà a rivalutare anche la posizione di Pier Ettore Olivetti Rason (3 anni la condanna in primo grado) che rivendica il lavoro svolto dal suo studio per Coingas. Gli avvocati sono Antonio D'Avirro e Neri Pinucci.
Sull'ipotesi di peculato realizzato con le consulenze assegnate al professionista fiorentino, il sindaco Ghinelli, era accusato di favoreggiamento, e venne pienamente assolto insieme a Franco Scortecci, ex amministratore unico di Coingas, all'assessore Alberto Merelli, alla contabile Mara Cacioli e all'avvocato Stefano Pasquini. Elementi di prova assenti.
La notizia della fissazione dell'appello arriva a distanza di sei anni dal luglio rovente delle perquisizioni e degli avvisi di garanzia. Una storia che ha comunque dato una scossa agli amministratori locali. Nel processo i comuni soci di Coingas sono parte civile. Condannato nel 2021 a 2 anni (con rito abbreviato) Sergio Staderini, ex amministratore di Coingas al tempo degli incarichi a Olivetti Rason. In rotta di collisione con gli amministratori del Comune, Staderini puntò l'indice verso certe situazioni politiche. Dai suoi dispositivi saltarono fuori scottanti “intercettazioni” fai da te registrate di nascosto durante le riunioni.
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