Il caso
												Il Bicigrill di Frassineto
Da cinque anni è parcheggiato lungo il Sentiero della Bonifica, preda di ragnatele e abbandono. Il Bicigrill di Frassineto era partito nel 2016 al motto di “Mangia, bevi, pedala”.
Si è incagliato nei tentacoli del Covid e nelle sventure della cooperativa che lo aveva preso in gestione. Ridotto a monumento allo spreco e al degrado, il ristoro per ciclisti - sempre più numerosi nella tratta Arezzo - Chiusi - sembra ora risvegliarsi lentamente dal letargo nel quale è piombato. Proprietaria dell'ex casello idraulico trasformato in Bicigrill, è la Provincia di Arezzo, cui spetta il compito di renderlo di nuovo fruibile. Quando? Come?

L'inaugurazione nel 2016
Ci siamo interessati al caso dopo aver raccolto segnalazioni e lamentele di ciclisti e cittadini stufi di vedere il luogo ridotto in quelle condizioni. Dalla Provincia il dirigente settore amministrativo, Patrizio Lucci, risponde che l'ente, intanto, ha recuperato le chiavi dopo la lunga vicenda giudiziaria della cooperativa. Una prima essenziale ripulitura è stata fatta e sono in corso valutazioni sul da farsi: sarà lanciato forse entro l'anno un bando per affidare la gestione del ristoro sulla ciclovia. Un luogo utile che offriva servizio bar, pasti caldi, assistenza tecnica, funzionando pure come pizzeria e ristorante per ogni tipo di clientela. L'esperienza introdotta era quella dell'inserimento lavorativo di persone disabili.
In una prima fase i risultati furono positivi, incoraggianti, poi il Bicigrill prese a percorrere un piano inclinato fino alla fine. Nel corso degli anni, tanti hanno chiesto se fosse possibile fare qualcosa per rilanciarlo. In giro non mancherebbero neppure operatori bene intenzionati, sia privati che del mondo dell'associazionismo. La volontà di ripartire va calibrata proprio con il tipo di concessione da proporre. Un taglio più “imprenditoriale” o sociale? La risposta della Provincia è: ci stiamo lavorando.

Era nato come ristoro per ciclisti, fruibile da chiunque
L'ex casello idraulico di Frassineto a metà dello scorso decennio era apparso come il posto ideale per creare una sosta attrezzata lungo la ciclovia. Una tappa dove rifocillarsi durante le escursioni in bicicletta attraversando la Valdichiana a fianco del Canale Maestro. Ad aggiudicarsi il bando pubblico fu L'Agora d'Italia. Primo caso in Toscana, la struttura venne affidata ad una cooperativa sociale di tipo B composta da ragazzi con varie disabilità. I primi ad inaugurare il ristoro, nell'aprile 2016, furono i ciclisti della Fiab giunti in bicicletta per tagliare il nastro. Oltre alla Provincia, con l'allora presidente Roberto Vasai, presenziarono le autorità, anche il Comune di Monte San Savino, sul cui suolo ricade il Bicigrill.
Offerta turistica, tutela del patrimonio e impegno sociale si fusero nel progetto. Dal 2020 il Bicigrill ha le ruote a terra. E se il Covid (oltre ad un certo atteggiamento di condurre le cooperative che è stato condannato) fu tra le cause della fine, la stessa pandemia ha lasciato alla società una voglia di outdoor ancora più forte di prima.
Il Bicigrill può dunque rappresentare un'impresa anche economicamente valida, oltre che un servizio prezioso, con idee e scelte azzeccate. Anche se lo stesso Sentiero della Bonifica, in realtà, rivendica una cura maggiore e sistematica. Erba alta tagliata solo l'altro ieri, a stagione in corso, e piattaforma ciclabile malridotta. Mentre nell'Aretino con soldi pubblici si progettano e costruiscono nuove piste ciclabili, la riflessione da fare è che quelle esistenti, a partire dalla Bonifica, vanno seguite di più.
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