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Lettera a mister Prada

Appello a Patrizio Bertelli dalle ex operaie: "Nella nuova area Lebole lasci un segno della nostra storia"

Alessandro Cherubini

30 Luglio 2025, 15:59

Leboline

Operaie della Lebole

Gentilissimo dottor Bertelli, siamo un gruppo di ex operaie della Lebole e abbiamo letto con piacere la sua decisione di acquisire l’area di via Ferraris e di porre quindi fine al suo degrado”.

Comincia così la lettera di un gruppo di ex operaie della Lebole al nuovo proprietario della superficie ex industriale dove all’inizio degli anni Duemila venne posta fine ad una gloriosa storia imprenditoriale e sociale.

“In quei capannoni abbandonati da oltre 20 anni, noi abbiamo trascorso la fase più importante della nostra vita. Abbiamo iniziato con entusiasmo e speranza, abbiamo concluso con delusione e rammarico”, proseguono le ex leboline.

“Indipendentemente dalle nostre esperienze personali, la Lebole ha rappresentato uno dei cardini dello sviluppo industriale di Arezzo e il luogo principale dell’avvio al lavoro di migliaia di ragazze. L’area di via Ferraris è quindi un luogo della memoria della storia di Arezzo e, particolare, delle sue donne”.

“Ci permettiamo di sottoporre alla sua attenzione - scrivono le donne, tra cui Ivana Peluzzi, ultima segretaria del Consiglio di fabbrica della Lebole - una piccola richiesta e cioè che nella futura area Lebole rimanga un segno di questa storia. Lasciamo a lei il compito di immaginare quale questo possa essere e noi vorremmo soltanto che Arezzo non dimenticasse. La storia corre oggi veloce e le persone dimenticano rapidamente. La nostra non è nostalgia ma l’idea di una comunità coesa che sa dove viene, cosa hanno fatto le nonne e le bisnonne, i nonni e i bisnonni, quali sono stati i risultati positivi ma anche gli errori. La ringraziamo per l’attenzione che vorrà dedicare a questa nostra richiesta”.

Il messaggio a Bertelli è inviato e considerato che l’acquisto nasce proprio come atto di attaccamento e amore per la sua città, di sicuro verrà raccolto.

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