LUTTO
Pippo Baudo alla Maggiolata nel 2017
Un Festival che si sarebbe dovuto chiamare Ut Festival e si sarebbe dovuto svolgere in Piazza Grande. Era questa l'idea nel 2012, nata dall’allora assessore Pasquale Macrì, con Pippo Baudo e Lucio Dalla. C'è sempre stato un legame molto forte tra la famiglia Macrì e il Pippo nazionale morto sabato all’età di 89 anni e oggi, lo stesso Macrì, ricorda con un filo di voce quel periodo: "Il festival si sarebbe dovuto fare, avevamo anche trovato i finanziamenti. Poi purtroppo Lucio Dalla morì e l’idea di un grande appuntamento musicale ad Arezzo, restò tale". Un'amicizia nel tempo tra l’ex assessore e Pippo Baudo e oggi un gran vuoto. Quel vuoto che colpisce tutti noi che la televisione di Baudo ce la ricordiamo come un focolare amico sempre acceso.
E per un po' anche Arezzo ha vissuto le luci di quella televisione. Grazie all'estro di Walter Fioroni che nel 1998 e già prima nel 1995, portò in Piazza Grande Vota la Voce e proprio nel 1998, Pippo Baudo partecipò a fianco dei conduttori Red Ronnie e Maria Grazia Cucinotta. Vincitori dell'edizione furono: Vasco Rossi, Spagna, Articolo 31 e gli 883. Ma già prima degli anni Novanta Pippo Baudo era venuto nelle nostre zone. Per la precisione a Ciggiano. Oggi la Pro Loco, lo ricorda con Nedo Settimelli al concorso canoro “Il Grappolo d’oro” edizione 1974: “Con la scomparsa di Pippo Baudo finisce un’epoca. Nel ricordarlo, non possiamo dimenticare la sua partecipazione a Ciggiano al ‘Grappolo d’oro’ del 1974”.
Enrico Lettig, da Poppi scrive: “C’è un pezzo di Poppi in quell’Italia popolare irripetibile di cui Pippo Baudo ne era simbolo: presentatore di tutti i presentatori, conduttore, organizzatore di spettacoli e scopritore di nuovi talenti. Depositario della memoria è don Giuliano Faralli che con il suo Ponte d’Oro al Cinema Dante lo ebbe come ospite, quando esibirsi su quel palco da vincitore significava Castrocaro, dunque Sanremo. Ci sono foto di archivio che scolpiscono un pezzo di storia meglio di tante parole”. La replica di don Giuliano: “Bene ricordare quella grande serata al Cinema Dante. Erano gli anni d'oro di Pippo, il locale non riuscì ad accogliere tutti. Non ricordo chi vinse il Ponte d'oro quell'anno, ma sarebbe bello ritrovare le foto di quell'evento per farne una riproduzione e creare un album”.
E poi ancora Lorenzo Jovanotti: “Ciao caro grande Pippo. Ti ho voluto tanto bene e me ne hai voluto tu e io lo sentivo e mi riempiva di gioia. Conoscerti e lavorare con te è stato ‘fantastico’, sei stato un gigante del fare spettacolo e un uomo splendido colto, affettuoso, generoso divertente appassionato e magico. Ogni tua lezione per me è stata un regalo prezioso, nessuno come te c’è mai stato in TV e nessuno ci sarà mai più. Gli aneddoti sulle nostre avventure insieme sono tra i preferiti quando sono in compagnia. Sei stato un mito della nostra cultura popolare. Hai vissuto una grande vita, ci mancherai”.
Nel 2017 Pippo Baudo era a Lucignano come giurato d’eccezione per l’80esima edizione della Maggiolata. Due anni dopo è stata l’ultima volta che è venuto nell’Aretino. Partecipò a Cortona al Mix Festival per presentare il suo libro “Ecco a voi Pippo Baudo. Una storia italiana”.
In quella circostanza Baudo oltre a dare quella descrizione del successo, come un cuscino soffice dopo una carriera d'oro costruita con talento e impegno, ebbe anche parole critiche verso la moderna televisione affetta dalla "malattia dei talent". "Programmi che si assomigliano tutti", disse. Poi dopo Cortona, il 27 dicembre sempre dello stesso anno, era ad Arezzo ai Mercatini e nonostante loden e cappello non fu impossibile riconoscere il Pippo nazionale che mancherà a tutti noi.
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