Economia
Fabio Mascagni, presidente Cna Arezzo
"La pressione fiscale è in calo ma resta il fatto che gli imprenditori aretini sono costretti a lavorare fino a metà anno per pagare le tasse statali, regionali e locali". Fabio Mascagni, presidente Cna Arezzo, passa sotto la lente i dati del rapporto 2025 dell'Osservatorio permanente Cna sulla tassazione delle pmi, uno studio che esamina l'andamento e le differenze del total tax rate sulle piccole e medie imprese in 144 città italiane.
"Per le imprese - sottolinea Mascagni - il barometro continua a segnare brutto tempo. In media le imprese italiane hanno lavorato per il fisco fino al 9 luglio, due giorni in meno rispetto all'anno precedente. In Toscana Arezzo con il 49,8% è la realtà con la minore pressione mentre l'ultima è Livorno con il 56,1%. Certo è che un imprenditore ad Arezzo che lavora fino al 30 giugno per il fisco non ha certo motivo di festeggiare". Il rapporto di Cna riguarda un'impresa tipo rappresentativa. Nel dettaglio il modello scelto è quello di un'impresa individuale che utilizza un laboratorio artigiano di 350 metri quadrati e un negozio di proprietà destinato alla vendita di 175 mq con valori immobiliari di 500 mila euro in tutti i comuni, ricavi per 431 mila euro e un reddito d'impresa di 50 mila.
"Lo scorso 30 giugno - le parole del presidente Cna Arezzo - dopo 182 giorni dall'inizio dell'anno, è stato il giorno in cui l'imprenditore aretino ha smesso di lavorare per l'ingombrante socio fiscale e iniziato a lavorare per sé e la sua famiglia. La presentazione di questi dati è anche l'occasione - conclude Fabio Mascagni - per presentare le proposte di Cna per una riforma del fisco basata sul criterio della semplificazione: le imprese meritano un fisco più leggero, più semplice e più equo. Oggi è troppo complicato e le imprese hanno bisogno di stabilità nell'impianto normativo, per evitare le continue modifiche che producono forte incertezza".
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