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LA STORIA

Nipote riapre il negozio dei nonni che ha 140 anni. Luca: "Non volevo che finisse la tradizione"

Francesca Muzzi

30 Settembre 2025, 05:20

Luca Bozzini

Luca Bozzini

Dal 1885 ai nostri giorni

Una sosta di cinque anni per ristrutturazione e la riapertura, sabato scorso, del negozio Bozzini. Ad Anghiari, il negozio Bozzini, ha il profumo della festa.

Ogni anghiarese e non solo, ha fatto la lista di nozze al punto vendita di articoli per la casa. Era impossibile non farla, era impossibile non avere un pezzo Richard Ginori o Sambonet (le marche più in voga di allora), da mostrare in casa, ad amici e parenti o da tirare fuori dalle credenze solo e soltanto nei giorni di festa. "Il servizio buono", si diceva una volta.

E sabato quando il negozio Bozzini ha riaperto, in tantissimi stringendo le mani a Luca, il nipote, gli hanno raccontato di quel giorno profumato di confetti, dove la famiglia Bozzini entrava con pezzi unici e inimitabili a renderlo speciale e gioioso. Perché ed è qui l'altra notizia, il negozio è stato riaperto dal nipote di Gastone e Virginia che per quasi 70 anni hanno lavorato in quel punto vendita ubicato “davanti alla piazzetta della Fonte”.

Luca Bozzini ha 37 anni e l'amore per Anghiari è tale che dal paese e soprattutto da quella attività di famiglia non è mai voluto andare via. Lui che praticamente in quel negozio ci è cresciuto, da sabato scorso ne è il titolare, perché "non volevo che questa tradizione finisse così".

La storia del negozio Bozzini si perde nella notte dei tempi. Era il 1885 quando, proprietari di un'antica fornace, cominciarono a vendere i prodotti ricavati da questa. E cioè cocci e scaldini. Nel 1908 poi l'apertura del punto vendita dove oggi si trova tuttora. "Quando venne aperto - racconta Luca - i miei bis bis nonni agli scaldini e ai cocci, avevano unito anche una merceria dove praticamente vendevano di tutto. Perfino la brillantina che in quel tempo si comprava sfusa e poi abbigliamento per bambini che è durato fino agli anni Settanta".

Lentamente poi il negozio si è allargato e sono entrati marchi storici della porcellana italiana come appunto Richard Ginor. "Abbiamo ancora alcuni pezzi in magazzino - dice Luca - e per questo all'inizio faremo una vendita. Sono pezzi unici proprio perché non vengono più prodotti. Il negozio poi riparte sulle orme di quello dei miei nonni. Vale a dire abbigliamento uomo e donna e vediamo se anche qualche casalingo".

Al taglio del nastro, sabato scorso, c'era tanta gente e c'erano anche il sindaco Alessandro Polcri e rappresentanti della sua Giunta. Luca quasi non si aspettava così tanto entusiasmo. Per quel negozio e per lui, ragazzo di 37 anni che ha deciso di investire sul proprio paese che invece in tanti hanno lasciato.

"Io ho un attaccamento particolare ad Anghiari e soprattutto alla piazzetta dove da sempre è stato il negozio di famiglia. Mi piacerebbe anzi che Anghiari tornasse a popolarsi come quando ero piccino io. So che la mia è una grande scommessa, ma al cuore non si comanda e non avrei mai potuto vedere questo negozio scomparire o trasformarsi in altro. E poi non sono l'unico giovane che ha investito su Anghiari, altri ce ne sono e anche più piccoli di me".

Per il momento dentro al punto vendita lavorerà lui "con mia mamma che mi darà una mano, poi vedremo come andrà in futuro".

Intanto che il negozio Bozzini abbia riaperto è una bellissima notizia e vederci dentro il nipote ancora più bello. Perché in ogni paese ci sono posti che ormai sono quasi un’istituzione, che ci riportano indietro a ricordi in bianco nero, ma che ci danno anche la speranza che Anghiari, come qualsiasi borgo della nostra bella Italia, ha cuori e braccia per non morire mai.

E adesso, scommettiamo, che tutti gli anghiaresi e non solo, in casa, hanno mostrato e tirato fuori da vecchie credenze quell'oggetto comprato o regalato al negozio Bozzini il giorno del matrimonio e, guardandolo, hanno sorriso e ricordato. Perché è questo ciò può fare una tradizione rinata. Bravo, Luca.

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