L’allenatore ritira la squadra dopo che l’arbitro - alla sua prima direzione, accompagnato dal tutor - per tutta la partita viene insultato dai genitori. Succede a Levane, campionato Giovanissimi B, e succede a una settimana di distanza dall’incontro tra le società e gli arbitri dove veniva chiesta “collaborazione e buon senso” verso i direttori di gara. E invece è bastata una partita per rimettere tutto in discussione.
L’episodio in questione è successo, come detto, in Valdarno a Levane, ma come spiega il presidente degli arbitri del Valdarno Gabriele Nuzzi, “purtroppo non è e non sarà un caso isolato”, perché ciò che è successo durante la partita Levane-Fortis Arezzo deve far riflettere tutte le componenti. Perché gli insulti non arrivano da tesserati, o per meglio dire non solo dai tesserati, ma anche dai genitori.
Partiamo dall’inizio. La partita in questione è Levane-Fortis Arezzo, campionato Giovanissimi B, ciò significa che in campo ci sono ragazzini di 13 anni alla loro prima esperienza di giocare su un campo di calcio a 11.
Due le versioni che riguardano il fatto. Come sempre avviene. Una della Fortis Arezzo, la squadra dell’allenatore Emanuele Tacchini che ha fermato il gioco per proteggere l’arbitro, e l’altra del Levane. “L’arbitro era stato insultato per tutta la partita dai genitori dei ragazzi avversari e dai componenti della panchina avversaria – dice Francesco Martoglio, presidente della Fortis Arezzo – Si era creato un clima tale che l’allenatore ha deciso di ritirare la squadra per tutelare il direttore di gara. E così la partita è finita al 19’ della ripresa. Prenderemo una multa? Pazienza, ma così la partita non poteva più continuare”.
Diversa invece la versione del Levane riferita dal presidente Paolo Todisca, dal direttore generale Alfredo Bianchi e dallo stesso allenatore Marcello Vardi. “Quando succedono episodi così – dicono – non è mai colpa di una o dell’altra squadra. Le cose non sono andate come raccontano quelli della Fortis. Quando la partita è stata sospesa, l’arbitro e il suo tutor sono addirittura rimasti sorpresi, perché ciò che stava succedendo era che il nostro guardalinee veniva offeso pesantemente dai genitori in tribuna”.
Sul caso anche il presidente della sezione AIA Valdarno, Gabriele Nuzzi: “L’arbitro era alla sua prima partita ed era accompagnato dal tutor, come succede sempre quando un arbitro è all’esordio. Era il 19’ e l’allenatore della Fortis ha deciso di ritirare la squadra, perché non sopportava più gli insulti da parte dei genitori verso il nostro direttore di gara e per il clima che si era creato anche sul terreno di gioco”.
“Il problema – dice ancora Nuzzi – è che tutte le settimane o quasi ci ritroviamo in situazioni simili. Nei giorni scorsi durante una partita Juniores è stata spaccata una panchina oppure sabato scorso un arbitro spintonato da un calciatore dopo che era stato espulso (1 anno di squalifica). Purtroppo c’è un problema più a monte che deve essere affrontato. Per quanto ci riguarda, come arbitri facciamo il possibile per condividere con le società e giocatori il rispetto e il fair play, ma qua si sta parlando anche di genitori. Serve una cultura del calcio e dello sport”.
Intanto oggi ci sarà il referto del giudice sportivo che quasi sicuramente darà partita persa alla Fortis Arezzo.