Il concorso
Il passaggio del testimone è previsto a marzo 2026. Il 15 si concluderà il mandato di Aldo Poponcini - alla guida dei vigili urbani dal 2019, lascerà il comando di via Setteponti per la pensione - e di lì a poco si dovrebbe conoscere il nome del suo successore, visto che le prove orali, fissate dal bando pubblicato mercoledì 10 dicembre, sono previste nei giorni 2, 3 e 4 marzo. Un bando per un “concorso pubblico per titoli ed esami, per la copertura con contratto di lavoro a tempo pieno e indeterminato, di un posto di dirigente con incarico dirigenziale di comandante del servizio di polizia locale”, come recita l’oggetto del testo pubblicato nell’albo pretorio del Comune di Arezzo.
Le domande, solo per via telematica, dovranno essere inviate non oltre il 9 gennaio. Sono previste due prove scritte e una orale. Fissati anche i tempi: la prima prova è in programma il 12 febbraio, la seconda il 13. Poi via all’orale, fino ad arrivare all’individuazione del nuovo comandante dei vigili urbani di Arezzo.
Una decisione, quella del via al concorso, criticata da Francesco Romizi, capogruppo (di opposizione) di Arezzo 2020. “Metà marzo 2026 - sottolinea Romizi - E’ questa la data da segnarsi nel calendario, dopo aver letto il bando di concorso. Si concluderanno, infatti, in quel frangente le prove a cui i candidati saranno sottoposti a partire da febbraio. Dopo di che non resterà che prendere atto dell’esito della procedura e adottare gli ultimi provvedimenti consequenziali”.
“L’ultimo colpo di coda degli undici anni di centrodestra sarà dunque la scelta di un dirigente di così tanta importanza per un incarico molto delicato - commenta l’esponente di opposizione - A capo di un servizio che si avvicina alle cento unità e che costituisce il cardine per le politiche di sicurezza e rispetto dei regolamenti amministrativi. Credo che sia un atto di arroganza politica che non rispetta il minimo galateo istituzionale”.
“La prossima amministrazione comunale - puntualizza Romizi - sarà comunque legata a una scelta compiuta al novantesimo minuto dalla precedente. In tutto questo si profila il rischio di non avere più un comandante aretino, conoscitore della realtà locale come Aldo Poponcini. A cui una deroga di pochi mesi avrebbe concesso di chiudere, secondo logica, il proprio mandato in corrispondenza di quello politico”.
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