Televisione
Oscar Wilde, Jeanne Moreau e un frame della sigla di Amore Criminale
Tutti la conoscono e tutti canticchiano la sigla di Amore Criminale, magari senza nemmeno sapere le parole. Caratterizza da sempre lo splendido programma ora condotto da Veronica Pivetti, in onda il martedì su Rai 3 che si apre proprio con questo brano e con le immagini di disegni animati che mostrano uomini, donne, cuori, ma anche coltelli, pistole e gesti di violenza. Ma quale è la canzone della sigla, chi la canta?
Il brano si intitola Each man kills the thing he loves, Ogni uomo uccide ciò che ama. A cantarla è Jeanne Moreau. Each man kills the thing he loves è il titolo dell'album di debutto di Gavin Friday, cantautore, compositore, attore e pittore irlandese. Il suo primo lavoro dopo l'uscita dal gruppo dei Virgin Prunes, di cui era stato fondatore. La traccia del titolo è un estratto da The ballad of Reading Gaol, La Ballata del carcere di Reading, celebre componimento di Oscar Wilde.
Una immagine iconica di Oscar Wilde
Ma Each man kills the thing he loves, stavolta musicato da Peer Raben, e interpretato da Jeanne Moreau, è anche uno dei pezzi della colonna sonora del film Querelle de Brest girato nel 1982 da Rainer Werner Fassbinder. Ed è questo il brano ripreso per la sigla di Amore criminale.
Oscar Wilde scrisse il poema dopo la sua scarcerazione il 19 maggio 1897 dalla prigione di Reading, fu pubblicato nel 1898. ll tema principale attorno al quale gravita il racconto è la pena di morte, congiunta al senso di alienazione di ogni detenuto, costretto a compiere quotidianamente azioni ripetitive volte alla pura e semplice sopravvivenza. Wilde fu accusato di omosessualità nel 1895 e condannato a due anni di lavori forzati nella prigione di Reading. Fu anche testimone dell'impiccagione di Charles Thomas Wooldridge, uno tra i pochi uomini che conobbe durante la detenzione: era stato incriminato per omicidio per aver tagliato la gola alla moglie con un rasoio. Tutto ciò suscitò in Wilde una profonda riflessione sulla maniera in cui tutti possiamo considerarci malfattori, in cui tutti abbiamo bisogno di essere perdonati. In questa prospettiva, i crimini più gravi necessitano del più grande perdono.
Davvero toccante l'interpretazione di Jeanne Moreau, non solo attrice e regista, ma anche interprete. Nata a Parigi il 23 gennaio 1928 e morta il 31 luglio 2017, è stata una delle figure più emblematiche del cinema francese e una delle icone della Nouvelle Vague. La sua carriera, che si estende per oltre sei decenni, l'ha vista collaborare con alcuni dei più grandi registi del XX secolo, tra cui François Truffaut, Louis Malle, Orson Welles e Michelangelo Antonioni. Non solo ha recitato in oltre 130 film, ma ha anche ricevuto numerosi premi, tra cui un Leone d'Oro alla carriera e un César. È stata la prima attrice a presiedere due volte la giuria del Festival di Cannes (1975 e 1995). Altrettanto affascinante la sua vita privata. Ha avuto relazioni significative con personalità del calibro di Tony Richardson e William Friedkin, e ha avuto un figlio dal suo primo matrimonio con Jean-Louis Richard. La sua personalità forte e indipendente l'ha portata a vivere secondo le proprie regole, guadagnandosi una reputazione di donna libera e audace.
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