Rai 2
Un frame del film Bar Giuseppe
Il film Bar Giuseppe, diretto da Giulio Base e uscito nel 2019, è un'opera drammatica che offre una rilettura moderna e delicata della Natività, ambientata in una realtà contemporanea del Sud Italia, più precisamente in Puglia. La storia ruota attorno a Giuseppe (interpretato da Ivano Marescotti), un uomo vedovo che gestisce un bar con annessa stazione di servizio in una zona rurale e isolata. Dopo la morte della moglie, Giuseppe continua a portare avanti il suo lavoro con silenziosa dignità, vivendo un'esistenza fatta di fatica e silenzi carichi di significato. L'arrivo di Bikira (Virginia Diop), una giovane migrante africana con un passato difficile, cambia la sua vita: i due si innamorano e si sposano, suscitando scandalo nella comunità locale e creando tensioni con i figli di Giuseppe, Nicola e Luigi.
Il bar diventa così un luogo simbolico di incontro e accoglienza, dove si mescolano persone di diverse età, razze e religioni, riflettendo le contraddizioni e le sfide della società contemporanea, in particolare il tema dell'integrazione e del razzismo, spesso presente nei piccoli centri. Il film esplora temi universali come l'amore, la perdita, l'accettazione dell'altro e la convivenza tra culture diverse. La figura di Giuseppe incarna l'uomo giusto, umile e laborioso, che con i suoi silenzi e il suo lavoro quotidiano rappresenta un modello di resilienza e umanità. La relazione con Bikira, oltre a raccontare una storia d'amore, diventa un simbolo di speranza e di superamento dei pregiudizi razziali e generazionali.
Inoltre, la pellicola invita lo spettatore a riflettere sulla condizione dei migranti e sulla difficoltà di accoglienza in un'epoca segnata da conflitti e crisi umanitarie, senza però assumere un tono politico esplicito, ma stimolando domande e introspezione. La regia di Giulio Base si distingue per un uso poetico delle inquadrature, con frequenti campi lunghi e riprese attraverso elementi scenografici insoliti, che conferiscono al film una dimensione quasi contemplativa. La fotografia di Giuseppe Riccobene alterna atmosfere notturne e assolate, contribuendo a creare un forte senso di luogo e di tempo. La sceneggiatura è essenziale e minimalista, enfatizzando l'intensità emotiva attraverso la sottrazione e il silenzio. La performance di Ivano Marescotti è particolarmente apprezzata per la sua capacità di esprimere molto con pochi gesti e silenzi, rendendo credibile e toccante il personaggio di Giuseppe.
*Iscrivendoti alla newsletter dichiari di aver letto e accettato le nostre Privacy Policy