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Il personaggio

Giulio Beranek, chi è. Dall’infanzia nel mondo delle giostre alla fama nel cinema e nella tv. La vicenda dello zio

Julie Mary Marini

05 Maggio 2025, 12:40

Giulio Beranek

L'attore Giulio Beranek

Giulio Beranek è un attore italiano nato a Taranto il 26 gennaio 1987, con origini familiari molto particolari e affascinanti: il padre è di origine ceca, mentre la madre ha radici spagnole, e la sua famiglia è storicamente legata al mondo circense e delle giostre. Cresciuto in una famiglia di giostrai, ha vissuto un'infanzia itinerante, spostandosi spesso da una città all'altra per seguire il lavoro dei genitori, un'esperienza che ha definito profondamente la sua personalità e la sua visione della vita. Da ragazzo, Giulio si avvicinò al calcio entrando nel settore giovanile dell'Olympiakos, ma un infortunio al ginocchio lo costrinse a rinunciare alla carriera sportiva. La sua avventura nel mondo dello spettacolo iniziò quasi per caso, quando fu scoperto dal regista Alessandro Di Robilant durante una selezione scolastica per il film Marpiccolo (2009), che rappresentò il suo esordio cinematografico.

Nel corso della sua carriera ha lavorato in diversi film e serie televisive di rilievo, tra cui Senza arte né parte (2011), L'innocenza di Clara (2012) e serie come Distretto di Polizia, Le mani dentro la città, Tutto può succedere e Il cacciatore. Nel 2017 ha partecipato anche al videoclip del brano La felicità di Fabrizio Moro, girato a Matera. Nel 2020 è stato nel cast della serie Vivi e lascia vivere nel ruolo di Luciano.

La sua vita privata riflette le difficoltà e le complessità di un'infanzia vissuta nel mondo delle giostre, dove la famiglia rappresentava un pilastro fondamentale. Beranek ha raccontato di un'infanzia non agiata, segnata anche da pregiudizi e da continui spostamenti che gli impedivano di costruire legami stabili, cosa che lo portò a una certa anestesia emotiva durante la sua giovinezza. È padre di due figli Ares Maria e Sofia Antonia, avuti da Demetria, originaria di TarantoLa famiglia resta per lui un valore imprescindibile, radicato nella tradizione e nell'esperienza dei suoi nonni e genitori, che hanno vissuto una lunga vita insieme nonostante le difficoltà.

Un aspetto drammatico della sua storia familiare riguarda lo zio Amilcare Monti Condesnitt, figura centrale nella docuserie autobiografica I re del Luna Park, che Giulio ha ideato e scritto insieme a Marco Pellegrino. Amilcare è stato condannato a trenta anni di carcere per traffico di stupefacenti, detenzione di armi da guerra e altri reati, un evento che ha segnato profondamente la famiglia e la sua stessa vita. Giulio ha raccontato come questa vicenda abbia rappresentato una rottura dolorosa con la tradizione e con la stabilità familiare, ma anche un momento di crescita personale e di consapevolezza.

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