Giovedì 25 Settembre 2025

QUOTIDIANO DI INFORMAZIONE INDIPENDENTE

DIRETTORE
SERGIO CASAGRANDE

×
NEWSLETTER Iscriviti ora

Musica

I Pooh e la vera storia del nome ispirato dall'orsacchiotto Winnie. Come andò veramente agli amici per sempre e chi decise

Julie Mary Marini

07 Giugno 2025, 19:59

I Pooh

I Pooh nell'esibizione del 2023 al Festival di Sanremo e Winnie the Pooh

I Pooh non sono solo una band: sono un’icona della musica italiana, un fenomeno che ha attraversato decenni con la forza di un uragano melodico e l’eleganza di un raffinato racconto pop. Nati a Bologna nel 1966, questi maestri del pop rock hanno scritto pagine indelebili nella storia della musica, vendendo oltre 100 milioni di dischi e conquistando il cuore di generazioni intere. Dalle prime note di Piccola Katy fino ai grandi trionfi di Sanremo, i Pooh hanno saputo reinventarsi senza mai perdere la loro anima, fondendo melodie avvolgenti a testi profondi e poetici. Con una formazione che ha visto protagonisti artisti del calibro di Roby Facchinetti, Dodi Battaglia, Stefano D’Orazio, Red Canzian, Riccardo Fogli e Valerio Negrini, il gruppo ha creato un universo sonoro unico, capace di emozionare e far sognare.


Il nome del gruppo è ispirato allo storico orsacchiotto Winnie the Pooh

Il nucleo originale dei Pooh nasce nei primi anni '60 con il nome di Jaguars, per poi diventare ufficialmente Pooh nel 1966, ispirandosi al celebre orsacchiotto Winnie the Pooh. Sono stati loro stessi a raccontare come avvenne la scelta del nome. Furono costretti a cambiare perché a Roma c'era già un gruppo che si chiamava Jaguars e fu la segretaria della casa discografica a proporre Pooh, spiegando che Winnie the Pooh era famoso negli Stati Uniti. I componenti della band all'inizio erano scettici, ma poi accettarono.

Dopo alcuni cambi di formazione, la band trova stabilità con Roby Facchinetti (tastiere), Dodi Battaglia (chitarra), Riccardo Fogli (basso) e Valerio Negrini (batteria e testi). Il primo successo arriva nel 1968 con Piccola Katy, brano che ancora oggi è tra i più amati dal pubblico. Nel 1971 i Pooh passano alla Cbs e, con il produttore Giancarlo Lucariello, pubblicano hit come Tanta voglia di lei e Pensiero. In questo periodo, Negrini lascia la batteria per dedicarsi ai testi, venendo sostituito da Stefano D’Orazio. Nel 1973 Riccardo Fogli esce dal gruppo per intraprendere la carriera solista, sostituito da Red Canzian. Da qui nasce la formazione storica: Facchinetti, Battaglia, Canzian e D’Orazio, che rimarrà stabile per oltre 30 anni.

Il gruppo si distingue per la capacità di fondere melodia italiana, arrangiamenti sinfonici e tematiche profonde, come nell’album Parsifal (1973), considerato una pietra miliare del pop sinfonico italiano. Tra gli anni ’70 e ’80 i Pooh diventano protagonisti indiscussi della scena musicale italiana, con album come Rotolando respirando, Boomerang e Uomini soli, quest’ultimo vincitore del Festival di Sanremo nel 1990. I loro concerti sono veri eventi, grazie anche all’uso pionieristico di effetti speciali e tecnologie all’avanguardia. Nel 2009 Stefano D’Orazio lascia il gruppo, ma i Pooh continuano fino al 2016, anno del loro cinquantesimo anniversario celebrato con una grande tournée e la reunion con Riccardo Fogli. Nel 2020 muore Stefano D’Orazio, figura amatissima dai fan. Dal 2023, la band si è riunita nuovamente per alcuni eventi speciali.


I Pooh durante un concerto negli anni Novanta

Ma che fanno oggi i componenti del gruppo?
Roby Facchinetti: tastierista, voce e principale compositore, ha intrapreso anche una carriera solista di successo, partecipando a Sanremo e pubblicando diversi album. Continua a essere protagonista della scena musicale italiana.

Dodi Battaglia: chitarrista virtuoso, ha pubblicato numerosi dischi da solista e collaborato con altri artisti. È considerato uno dei migliori chitarristi italiani. Anche lui è ancora in attività.

Red Canzian: dopo l’esperienza con i Pooh, si è dedicato alla carriera solista, anche come autore e produttore. Ha scritto un’autobiografia e partecipato a vari progetti musicali e televisivi.

Stefano D’Orazio: batterista e paroliere, dopo l’uscita dai Pooh ha scritto musical, libri e collaborato con altri artisti, fino alla sua scomparsa, avvenuta nel 2020.

Riccardo Fogli: bassista e voce nei primi anni, ha avuto una fortunata carriera solista, vincendo il Festival di Sanremo nel 1982 con Storie di tutti i giorni. È tornato nei Pooh in occasione delle reunion.

Valerio Negrini: fondatore e storico paroliere, ha scritto la maggior parte dei testi dei Pooh, contribuendo in modo fondamentale al loro stile unico. È scomparso nel 2013.

Newsletter Iscriviti ora
Riceverai gratuitamente via email le nostre ultime notizie per rimanere sempre aggiornato

*Iscrivendoti alla newsletter dichiari di aver letto e accettato le nostre Privacy Policy

Aggiorna le preferenze sui cookie