Il personaggio
Per Vladimir Luxuria il traguardo dei 60 anni
Tanti auguri Vladimir! Oggi, martedì 24 giugno, Vladimir Luxuria compie 60 anni. Un numero tondo, simbolico, che nel suo caso non segna una soglia da temere ma un’occasione per misurare la lunghezza di una traiettoria che ha attraversato con coraggio, passione e provocazione l’Italia degli ultimi quarant’anni. Difficile racchiuderla in una sola definizione: attivista, intellettuale, politica, personaggio televisivo, scrittrice, attrice, icona Lgbtq+, testimone di sé e degli altri. Luxuria ha vissuto molte vite, senza mai smettere di interrogarsi e di interrogare.
Vladimir Luxuria spegne 60 candeline
Nata a Foggia nel 1965 come Wladimiro Guadagno, è a Roma che scopre la sua vera voce, dentro e fuori dal palco. Nel cuore degli anni Ottanta, con la vivacità inquieta della scena underground e l’energia delle prime rivendicazioni civili, diventa presto un punto di riferimento per il movimento Lgbtq+. La sua direzione artistica del Circolo di cultura omosessuale Mario Mieli e l’organizzazione del primo Gay Pride italiano nel 1994 sono momenti fondativi, spartiacque simbolici nella storia dei diritti civili in Italia. Non c’era spazio per ambiguità o prudenza: Luxuria ha scelto la visibilità quando la visibilità faceva paura. E l’ha trasformata in arte, politica e testimonianza. Molti la ricordano sul palco del Maurizio Costanzo Show, a ribattere con intelligenza agli sguardi sospettosi di un Paese ancora acerbo sul tema dell’identità di genere. Altri la incontrano più tardi, nel 2006, quando entra in Parlamento con Rifondazione Comunista e diventa la prima parlamentare transgender d’Europa. Non fu un’esperienza semplice, ma necessaria. In quella legislatura, Luxuria cercò di tradurre in legge la propria esperienza, portando nelle aule il tema della dignità delle persone trans, della loro tutela giuridica, della loro presenza nella società italiana. Quando finì il mandato, nel 2008, non si ritirò: cambiò semplicemente campo da gioco.
La televisione, per lei, non è solo intrattenimento: è anche megafono. Con L’isola dei famosi vinta nel 2008, Grande Fratello, le tante ospitate e i ruoli da opinionista, ha costruito un linguaggio accessibile, popolare, che ha fatto entrare in salotto discorsi che prima restavano fuori dalla porta. Sempre con garbo e fermezza, ironia e cultura. Perché Luxuria è anche scrittrice, narratrice, attrice. I suoi libri — da Chi ha paura della Muccassassina a Il coraggio di essere una farfalla — sono racconti personali che si intrecciano a riflessioni collettive, inviti alla trasformazione senza perdere la memoria delle ferite. La sua identità transgender, vissuta con consapevolezza e libertà, non è mai stata una bandiera ridotta a slogan. Luxuria ha scelto una transizione parziale, fatta di chirurgia estetica e autodeterminazione, senza rincorrere modelli preconfezionati. Ha esplorato anche territori intimi come la spiritualità, passando dal buddismo al ritorno al cattolicesimo, in un cammino interiore spesso doloroso, segnato anche da depressione e dipendenze, di cui ha parlato pubblicamente con onestà disarmante.
Vladimir Luxuria durante una manifestazione
Oggi, a sessant’anni, continua a reinventarsi. Conduce programmi radiofonici come Il rosso e il nero su Rai Radio 1, ed è tornata nel 2024 alla guida dell’Isola dei famosi, stavolta da conduttrice, in un passaggio che racconta bene la sua evoluzione: da concorrente outsider a figura di riferimento. Ma la sua voce rimane soprattutto quella di una donna che ha saputo tenere insieme cultura, militanza e intrattenimento, senza cedere all’omologazione.
Sessant’anni non sono un traguardo qualunque. Sono un momento in cui si tirano le somme, ma senza smettere di sognare. E Luxuria lo sa bene. “Non voglio fermarmi — ha detto in più occasioni —, c’è ancora tanto da fare, da dire, da cambiare”. E noi glielo auguriamo: altri sessant’anni di parole libere, di battaglie necessarie, di bellezza non convenzionale. Perché il coraggio, come le farfalle, ha bisogno di spazio per volare.
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