Il personaggio
L'attore Giorgio Tirabassi
Giorgio Tirabassi è uno di quegli attori che hanno saputo conquistare il pubblico senza mai cedere a facili scorciatoie, costruendo passo dopo passo una carriera che si è nutrita di teatro, televisione, cinema e persino musica. Nato a Roma il 1° febbraio 1960, ha mosso i primi passi sul palcoscenico entrando nella compagnia di Gigi Proietti, un’esperienza che lo ha segnato profondamente e che lo ha formato come interprete completo. La sua figura è diventata popolare soprattutto grazie a “Distretto di Polizia”, fiction di grande successo a cavallo tra gli anni Duemila e Dieci, dove ha interpretato il commissario Ardenzi, ma il suo percorso è molto più ampio e sfaccettato: lo vediamo passare con naturalezza da ruoli drammatici a personaggi più leggeri, fino alla musica, con un album di stornelli romani e brani jazz che raccontano la sua passione per Django Reinhardt e per le sonorità popolari della sua città.
Dietro le luci dei riflettori, Tirabassi ha sempre mantenuto un profilo sobrio e riservato. È sposato dal 2012 con Francesca Antonini, ex ballerina e oggi gallerista, dopo una lunga relazione iniziata circa vent’anni prima. La coppia ha due figli, Filippo e Nina, e non ha nascosto di aver attraversato momenti difficili, compresa una separazione temporanea, prima di ritrovare un equilibrio stabile. La famiglia per lui è un punto di riferimento costante, al riparo dal clamore mediatico: nonostante la notorietà, Tirabassi ha sempre cercato di tenere la sua vita privata lontana dalle cronache.
Giorgio Tirabassi con la moglie Francesca Antonini sul red carpet di Venezia
La sua storia personale è segnata anche da sfide e fragilità. Fin da bambino ha dovuto convivere con la balbuzie, un ostacolo che sembrava incompatibile con il mestiere dell’attore ma che, paradossalmente, è diventato parte del suo percorso di crescita. È stato il teatro a insegnargli a gestire la parola, a trovare un ritmo, a trasformare quella difficoltà in una risorsa. Un altro momento critico è arrivato nel novembre del 2019, quando ha avuto un infarto durante la presentazione del suo film da regista, “Il grande salto”. Ricoverato d’urgenza, è stato operato con angioplastica coronarica. L’episodio ha segnato una svolta: ha smesso di fumare, ha rivisto il proprio stile di vita e ha affrontato con lucidità la fragilità della condizione umana. Con grande discrezione avrebbe preferito che la notizia non si diffondesse, segno di un carattere che rifugge il clamore anche nei momenti più delicati.
Tirabassi è un interprete che ha saputo assumersi responsabilità artistiche importanti. Quando ha vestito i panni di Paolo Borsellino o di Libero Grassi, ha confessato di aver provato timore e di aver sentito sulle spalle il peso morale di quei ruoli. Non si trattava solo di recitare, ma di dare voce a storie che appartengono alla memoria civile del Paese. Al tempo stesso, non ha mai perso il legame con le radici popolari della sua Roma, riportando sul palco il repertorio degli stornelli, le storie di quartiere, le atmosfere autentiche delle periferie.
In lui convivono rigore e ironia, disciplina e leggerezza. È un attore che non ama l’etichetta di “divo”, ma piuttosto di artigiano del mestiere, capace di passare da una fiction di grande seguito a un concerto jazz con la stessa naturalezza. La sua carriera, costellata di successi ma anche di fatiche personali, racconta il volto di un artista vero, uno di quelli che non cercano scorciatoie ma che lavorano per dare al pubblico personaggi credibili, intensi, spesso specchio della realtà sociale italiana.
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