L'analisi
Il presidente Usa Donald Trump ha aperto la guerra dei dazi
Da settimane il tema dei dazi è ormai al centro di qualsiasi dibattito, da quelli televisivi tra esperti del settore (o presunti tali) a quelli tra gli amici al bar. Ma in realtà in pochi sanno con esattezza cosa siano i dazi. Si tratta di imposte applicate sui beni importati o esportati da un paese e rappresentano uno degli strumenti più antichi e controversi della politica economica internazionale. Utilizzati per proteggere le industrie nazionali, cercare di generare entrate statali e influenzare le relazioni commerciali. I dazi hanno un impatto significativo sull'economia globale.
Esistono due principali modalità di calcolo dei dazi.
Dazi specifici: una tariffa fissa per unità di prodotto (ad esempio, 100 euro per ogni tonnellata di grano).
Dazi ad valorem: una percentuale sul valore del bene importato (ad esempio, il 10% sul valore di un'automobile).
I dazi vengono applicati al momento dell'attraversamento delle frontiere nazionali e servono a diversi scopi:
Protezione delle industrie nazionali, rendendo i beni importati più costosi rispetto ai prodotti locali.
Generazione di entrate, fungendo da fonte di finanziamento per lo Stato.
Strumento politico, utilizzati per esercitare pressione economica su altri paesi. Il processo di imposizione dei dazi è influenzato da considerazioni economiche, politiche e strategiche. Ad esempio, i governi possono negoziare accordi bilaterali o multilaterali per stabilire tariffe reciprocamente vantaggiose.
Oltre ai dazi ad valorem e specifici, ci sono anche altre categorie di questa tassa. I dazi misti o composti combinano elementi specifici e ad valorem. Ad esempio, può includere 5% del valore del prodotto più una tariffa fissa di 50 euro per unità. I dazi protettivi, mirano a proteggere le industrie nazionali dalla concorrenza estera aumentando il costo dei beni stranieri. I dazi anti-dumping vengono applicati su prodotti venduti a prezzi inferiori rispetto al mercato interno del paese esportatore, per contrastare pratiche commerciali sleali. I dazi ambientali sono imposti su prodotti che hanno un impatto negativo sull'ambiente. L'obiettivo è sempre quello di permettere ai governi di adattare la politica tariffaria alle esigenze economiche del Paese, ma anche agli aspetti sociali.
Ma perché scatta l'allarmismo che fa tremare i consumatori, impatta fortemente sui risparmiatori, mette a dura prova le borse? Hanno senza dubbio effetti profondi sull'economia, influenzando consumatori, imprese e la competitività globale. I consumatori tendono a subire l'aumento dei prezzi dei beni importati. Questo può portare a una riduzione del potere d'acquisto e a una limitazione della varietà di prodotti disponibili sul mercato. Ad esempio, durante la guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina, i consumatori americani devono affrontare prezzi più alti su prodotti elettronici e altri beni. Le imprese nazionali possono beneficiare della riduzione della concorrenza estera grazie ai dazi protettivi. Tuttavia, le aziende che dipendono da materie prime importate potrebbero dover affrontare costi più elevati, riducendo la loro competitività. Ma i dazi possono anche innescare ritorsioni commerciali tra paesi (come sta accadendo in questa fase) danneggiando le esportazioni nazionali.
Donald Trump va controcorrente ed è certo che i dazi aiuteranno l'economia americana
I sostenitori dei dazi affermano che essi stimolano la produzione interna e riducono il deficit commerciale. Tuttavia la stragrande maggioranza degli economisti sostiene che i dazi creano distorsioni economiche e rallentano la crescita economica. A
La Guerra Commerciale Usa-Cina. Dal 2018 al 2020, gli Stati Uniti hanno imposto dazi su beni provenienti dalla Cina per contrastare pratiche commerciali sleali come il dumping e le sovvenzioni industriali. La Cina ha risposto con dazi sui prodotti agricoli americani. La guerra commerciale ha innescato i prezzi per i consumatori americani e ridotto le esportazioni agricole statunitensi. Nel 1930 gli Stati Uniti aumentarono drasticamente i dazi su beni importati (Smoot-Hawley Tariff Act) per proteggere i produttori agricoli nazionali. Tuttavia, questa politica portò a ritorsioni internazionali che danneggiarono l'economia globale e contribuirono alla Grande Depressione.
Gli effetti a lungo termine possono essere complessi e variegati, influenzando diversi aspetti economici e sociali.
Stagnazione Economica Globale
I dazi possono portare a una stagnazione economica globale a causa della riduzione degli scambi commerciali e dell'aumento dei costi per le imprese. Questo può rallentare la crescita economica e ridurre gli investimenti internazionali.
Inflazione elevata
L'imposizione di dazi può aumentare i prezzi dei beni importati, contribuendo all'inflazione. Questo fenomeno è particolarmente preoccupante se l'inflazione è già alta, poiché può limitare la capacità delle banche centrali di tagliare i tassi di interesse per stimolare l'economia.
Ridisegno delle catene di approvvigionamento
A lungo termine, i dazi possono spingere le aziende a ristrutturare le loro catene di approvvigionamento, spostando la produzione in paesi non soggetti a tariffe. Ciò può portare a una maggiore diversificazione dei mercati e a una riduzione della dipendenza da un singolo partner commerciale.
Diversificazione dei mercati e rafforzamento industriale
I paesi colpiti dai dazi possono reagire cercando nuovi mercati e rafforzando le loro industrie interne. Ad esempio, la Cina ha risposto ai dazi statunitensi con sussidi all'industria high-tech.
Isolamento economico e politico
L'uso prolungato dei dazi può portare a un isolamento economico e politico, con conseguenze negative sul PIL e sulla competitività globale. La Brexit è spesso citata come esempio di come le politiche protezionistiche possano avere effetti a lungo termine negativi.
Riduzione degli investimenti
La riduzione dei dazi può aumentare gli investimenti del 4-6%, mentre l'aumento dei dazi può avere l'effetto opposto, riducendo la fiducia degli investitori e la disponibilità di capitali per le imprese.
*Iscrivendoti alla newsletter dichiari di aver letto e accettato le nostre Privacy Policy