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Il personaggio

Luca Talarico, l'azionista dei pennarelli da 36 milioni di euro. Il boss in incognito dei colori Carioca. Non solo manager, ma l'esperienza umanitaria con Medici senza Frontiere

Architetto di formazione, volontario umanitario per vocazione, imprenditore per scelta, investitore per visione: una vita sempre al massimo

Giuseppe Silvestri

06 Ottobre 2025, 21:02

Luca Talarico, l'azionista dei pennarelli da 36 milioni di euro. Il boss in incognito dei colori Carioca.  Non solo manager, ma l'esperienza umanitaria con Medici senza Frontiere

Una confezione di colori Carioca e Luca Talarico

Chi è che non ha usato almeno una volta nella propria vita i pennarelli Carioca? E chi è Luca Talarico? Ci sono uomini che sembrano attraversare la vita come se fosse una serie di metamorfosi, in cui ogni tappa non cancella la precedente ma la sublima. Talarico è uno di questi. Architetto di formazione, volontario umanitario per vocazione, imprenditore per scelta, investitore per visione. È il ritratto di un’Italia che non rinuncia alla concretezza del fare, ma che sa ancora cercare significato dietro ogni progetto, anche quello apparentemente più lontano dall’altro. A 53 anni, Talarico siede nel consiglio di amministrazione di Carioca Spa, storica azienda italiana di Settimo Torinese, leader nella produzione di colori, pennarelli e strumenti per la creatività infantile.

La sede della Carioca Spa

Nato a Torino nel 1972, Luca Talarico si laurea in architettura, una disciplina che insegna a tenere insieme rigore e immaginazione. Per anni lavora nel settore, progettando spazi e strutture, fino a quando — nel 2005 — decide di interrompere tutto. L’architetto diventa logista umanitario. Parte con Medici Senza Frontiere, in missione prima in Angola e poi in Bangladesh. Due esperienze che lo segnano nel profondo: “Impari che la logistica non è solo gestione di mezzi e risorse, ma anche di speranze”, dirà più tardi. La gestione dell’imprevisto, la capacità di fare squadra in condizioni estreme e la consapevolezza che ogni decisione può incidere sulla vita di qualcuno diventano competenze che, anni dopo, porterà nel mondo dell’impresa. Rientrato in Italia, Talarico si dedica al settore immobiliare, seguendo le società di famiglia. Ma la curiosità e l’energia imprenditoriale lo spingono ben oltre. Inizia a investire in progetti differenti: dalla ristorazione, con la catena di sushi bar Japs Srl, alle startup tecnologiche, fino alla rinascita di un marchio iconico del made in Italy come Carioca. L’azienda, nata dalle ceneri della storica Universal, ha rappresentato per generazioni l’infanzia di milioni di bambini italiani: il profumo inconfondibile dei pennarelli appena aperti, i colori vivi e lavabili, il nome che evocava l’allegria brasiliana degli anni Sessanta.

La nuova Carioca Spa, di cui Talarico è oggi socio e consigliere, ha saputo rinnovare quella tradizione coniugandola a un modello produttivo moderno e sostenibile. Guidata dal presidente e amministratore delegato Enrico Toledo, l’azienda ha sede a Settimo Torinese, impiega circa 140 persone e vanta un fatturato di oltre 36 milioni di euro l’anno. Ogni giorno, dalle linee di produzione escono un milione di pennarelli che raggiungono più di 90 Paesi nel mondo. L’85% dei prodotti è ancora realizzato in Italia, utilizzando coloranti alimentari e materiali sicuri, segno di un made in Italy che non ha mai smesso di credere nella qualità come valore etico prima ancora che commerciale. Nel 2024, Carioca ha registrato un utile netto in crescita del 40%, pari a 2,5 milioni di euro, confermando una tendenza di espansione costante. Ma dietro questi numeri, c’è una filosofia produttiva che continua a mettere le persone al centro. L’azienda ha adottato un Codice Etico che riflette la sua visione: rispetto, trasparenza, inclusione e attenzione alla sostenibilità. Sono principi che si ritrovano anche nel modo in cui Talarico vive il proprio ruolo di dirigente e azionista. Non un manager distante, ma un uomo che conosce il valore di ogni gesto, il peso di ogni mestiere.

La catena di produzione della Carioca Spa

Carioca è un’azienda che appartiene alla storia industriale italiana. Nata negli anni Cinquanta con il nome di Universal, fondata dall’imprenditore illuminato Alessandro Frola, è stata una delle prime realtà a trasformare la provincia torinese nel principale distretto mondiale della scrittura. Nel 1965 nasce il marchio Carioca®, destinato a diventare un’icona internazionale, mentre Corvina® diventa una delle penne a sfera più diffuse al mondo. Da allora, generazioni di bambini hanno imparato a disegnare, colorare e sognare con i prodotti Carioca, simbolo di un’Italia creativa e giocosa che continua a parlare il linguaggio universale dei colori. Oggi, nel moderno stabilimento di Settimo Torinese, la produzione è un connubio di tradizione e innovazione: la robotizzazione dei processi convive con il controllo umano di ogni fase, garantendo standard qualitativi altissimi. Ogni componente, ogni sfumatura, ogni tratto è pensato per stimolare la fantasia dei più piccoli, ma anche per trasmettere valori come la sicurezza, la sostenibilità e l’orgoglio del lavoro ben fatto. L’azienda continua a esportare oltre il 70% delle proprie creazioni, portando un pezzo d’Italia in oltre 80 Paesi e attraverso cinque continenti.

Luca Talarico diventa così un simbolo di un’imprenditoria nuova, capace di unire etica e profitto, memoria e futuro. La sua figura rompe lo stereotipo del manager distante e restituisce un’immagine più autentica e umana del capitalismo industriale italiano. La sua storia personale — dall’architettura alla cooperazione, dall’immobiliare alla produzione — non è soltanto un curriculum variegato, ma un manifesto di come la versatilità e la curiosità possano diventare leve di valore collettivo. In fondo, il filo che lega tutte le sue esperienze è la stessa idea di costruzione: che si tratti di edifici, di imprese, o di reti umane, Talarico costruisce. Lo fa con la consapevolezza che ogni struttura solida nasce da fondamenta invisibili: la fiducia, la responsabilità, la condivisione. È questo che lo rende, più che un semplice dirigente, un interprete del nostro tempo. Dietro la maschera del boss in incognito, emerge il ritratto di un imprenditore che non teme di sporcarsi le mani, perché sa che solo chi conosce la fatica può capire davvero il valore del lavoro. Luca Talarico è, in questo senso, il volto discreto ma potente di una rinascita industriale fondata su un principio semplice e antico: prima delle macchine, prima dei numeri, prima dei marchi, ci sono sempre le persone. E forse è proprio questo il segreto del suo percorso: continuare a credere che ogni colore, ogni linea, ogni gesto di chi lavora alla Carioca non serva solo a riempire un foglio bianco, ma a dare forma a un’idea più grande di futuro.

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