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Il report

Arezzo 2030, crescita sostenibile e resilienza economica: 11.3 miliardi di valore aggiunto. Le famiglie aretine guadagnano e spendono di più. Basso il tasso di disoccupazione

Il rapporto realizzato dalla Camera di Commercio di Arezzo e Siena e dall'Università di Siena, in collaborazione con Acli e Movimento Cristiano dei Lavoratori

Julie Mary Marini

02 Dicembre 2025, 18:06

Arezzo 2030, crescita sostenibile e resilienza economica: 11.3 miliardi di valore aggiunto. Le famiglie aretine guadagnano e spendono di più. Basso il tasso di disoccupazione

Sostenibilità e crescita intelligente per il futuro

Arezzo dovrebbe prepararsi a un futuro che punta sulla sostenibilità e sulla crescita intelligente. Nella cornice della Borsa Merci, è stato presentato il rapporto Arezzo 2030, un documento che fotografa lo stato di salute economico, demografico e sociale della provincia e ne traccia la strategia per i prossimi dieci anni. Realizzato dalla Camera di Commercio di Arezzo-Siena e dall'Università di Siena, in collaborazione con Acli e Movimento Cristiano dei Lavoratori, il rapporto non si limita a numeri e percentuali: è un vero e proprio progetto di sviluppo territoriale, pensato per trasformare la resilienza economica in crescita concreta e sostenibile. Dopo l’introduzione del presidente della Camera di Commercio, Massimo Guasconi, e gli interventi di Marco Randellini, segretario generale, e della docente Francesca Gagliardi, è stata la volta di Cinzia Buccianti, docente di demografia dell’Università di Siena, che ha illustrato lo studio sulla Trasformazione demografica della provincia di Arezzo. A chiudere la presentazione è intervenuto il professor Andrea Bucelli dell’Università di Firenze. Secondo Guasconi, il rapporto è uno strumento fondamentale per “definire una chiara direttrice strategica per sostenere lo sviluppo sostenibile della provincia, dieci anni dopo l’approvazione dell’Agenda 2030”. Un monito arriva dai dati globali: solo il 17% dei target dell’Agenda è sulla buona strada per essere raggiunto. In Italia, quasi il 60% degli obiettivi non sarà conseguito, come evidenziato dal Rapporto ASviS 2025. “Il nostro impegno locale deve intensificarsi”, ha sottolineato Guasconi, integrando la sostenibilità nelle politiche economiche e sociali e trasformando la resilienza in una crescita inclusiva per tutti.

Dal punto di vista economico, le stime di Prometeia confermano una provincia in crescita moderata ma costante: il valore aggiunto provinciale nel 2025 toccherà gli 11,3 miliardi di euro (+0,5%), con un leggero aumento previsto anche nel 2026 (+0,7%). I servizi accelerano, l’industria mantiene stabilità, mentre le costruzioni e l’agricoltura affrontano sfide più complesse, con il primo comparto destinato a contrarsi nel 2026 a causa dell’esaurimento degli incentivi e il secondo in costante calo. Buone notizie arrivano dal reddito disponibile delle famiglie (+3,1% nel 2025) e dalla spesa per consumi (+2,6%), mentre l’export mostra segnali altalenanti (-3,8% nel 2025, +1,9% previsto per il nel 2026). Particolare attenzione nel rapporto viene data agli Obiettivi 8 e 9 dell’Agenda 2030, strettamente legati all’economia locale. L’Obiettivo 8, dedicato al lavoro dignitoso e alla crescita economica, evidenzia una ripresa post-pandemica che mostra segnali di rallentamento: la crescita reale prevista per il 2025 è di +0,5%, mentre il valore aggiunto pro capite si attesta a 34.562 euro, superiore alla media nazionale ma ancora sotto la media regionale. Il tasso di disoccupazione rimane basso (4,2%), così come quello femminile (4,8%), mentre resta alta la disoccupazione giovanile (19,5%).

L’Obiettivo 9, che riguarda innovazione, industria e infrastrutture, conferma Arezzo come provincia leader nell’export in Toscana, con un’incidenza sul valore aggiunto del 132,1% e un saldo commerciale in forte attivo (+2,84 miliardi di euro nel 2024). Le esportazioni del primo semestre 2025 crescono del 4,5%, mentre il numero delle imprese complessive diminuisce leggermente (-0,4%), bilanciato però da un aumento delle società di capitale (+1,5%) e delle imprese straniere (+4,3%). Il tessuto imprenditoriale vede quindi una progressiva trasformazione, con un’attenzione crescente all’innovazione e alle startup, soprattutto nei settori informatico e consulenziale. Il messaggio del rapporto è chiaro: Arezzo deve tradurre la solidità del mercato del lavoro e la forza dell’export in una crescita economica più diffusa e sostenibile, con una visione di lungo periodo che metta al centro sviluppo, innovazione e benessere delle comunità. Un futuro da costruire passo dopo passo, con una strategia che punta a rendere la provincia un modello di crescita inclusiva e resiliente nel cuore della Toscana.

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