Arezzo
Inaugurata una nuova area hi-tech con macchinari all’avanguardia
L’Istituto Madre della Divina Provvidenza di Agazzi, alle porte di Arezzo, ha inaugurato una nuova area hi-tech dedicata alla riabilitazione robotica, ponendo al centro l’innovazione tecnologica al servizio della cura, con un’attenzione particolare all’età pediatrica. Questa struttura all’avanguardia, già riconosciuta a livello nazionale per il trattamento di patologie ortopediche e neurologiche, ha effettuato un significativo investimento per dotarsi di macchinari sofisticati e personalizzabili, capaci di intervenire su bambini e ragazzi dai 6 ai 18 anni, ma anche su pazienti adulti, garantendo trattamenti su misura ed efficaci.
La novità più rilevante riguarda la possibilità di creare percorsi riabilitativi altamente personalizzati per fasce d’età delicate, con particolare riguardo allo sviluppo motorio degli arti inferiori e superiori. La robotica viene impiegata per favorire l’acquisizione e il recupero delle abilità motorie attraverso movimenti guidati, ripetitivi e calibrati con estrema precisione, che supportano un apprendimento neuromotorio efficace e sicuro. Tra le tecnologie di ultima generazione spicca l’esoscheletro bionico Ekso, che aiuta il training del cammino in pazienti con lesioni midollari, ictus, sclerosi multipla e altre patologie neurologiche.
Una veduta dell'Istituto di Agazzi ad Arezzo
L’Istituto di Agazzi sviluppa un progetto di sperimentazione e ricerca in collaborazione con altre realtà sanitarie italiane per raccogliere dati scientifici che possano definire protocolli condivisi e migliorare continuamente i risultati clinici. La sinergia tra il centro di riabilitazione A-Rìa e il centro per l’età evolutiva Futurabile assicura una presa in carico completa e coordinata, secondo i bisogni specifici di crescita e recupero di ogni giovane paziente. Oltre all’esoscheletro, l’area hi-tech è dotata di sistemi per la rieducazione del cammino con sgravio del peso regolabile, dispositivi sensorizzati per la riabilitazione della mobilità fine delle mani e delle dita e attrezzature specifiche per l’arto superiore, con attenzione a spalla, gomito e polso. Questi strumenti integrano competenze cliniche avanzate con l’innovazione tecnologica più sofisticata, rendendo possibile modulare intensità e frequenza dei movimenti in base al livello di sviluppo motorio, alla diagnosi e agli obiettivi riabilitativi.
Marco Caserio, dirigente di A-Rìa, sottolinea che l’innovazione tecnologica è accompagnata da un approccio umano e personalizzato, con l’obiettivo di restituire la migliore qualità di vita possibile. Il progetto punta a consolidare il ruolo dell’Istituto come punto di riferimento nazionale non solo per adulti, ma anche per pazienti in età pediatrica.
Infine, la digitalizzazione delle cartelle cliniche e l’integrazione dei dati tra i vari macchinari permetteranno un monitoraggio in tempo reale degli esiti terapeutici, favorendo una sempre maggiore precisione nella valutazione e nell’adattamento dei percorsi riabilitativi.
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