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CALCIO

Antonio Conte a Sky: "Ad Arezzo sono diventato allenatore. Ringrazio il Signore di essere stato mandato via"

Francesca Muzzi

12 Giugno 2025, 17:02

La presentazione di Antonio Conte

La presentazione di Antonio Conte ad Arezzo

Antonio Conte a Sky. L'allenatore del Napoli si racconta a Federico Buffa Talk - primo episodio da venerdì 13 giugno e secondo episodio da venerdì 20 giugno - e la prima puntata non poteva che essere dedicata ad Arezzo. Antonio Conte arrivò sulla panchina amaranto nell'estate del 2006. C'era già lo scandalo Calciopoli e lui era fresco di Coverciano e di un'esperienza a Siena da vice allenatore di Di Canio. Lo volle l'allora presidente Piero Mancini, uno che agli allenatori "sconosciuti" ci credeva davvero. Vedi Pasquale Marino o Mario Somma. Come andò lo sappiamo tutti a memoria. Conte arrivò con la mentalità ancora da giocatore che da allenatore. Restò in panchina fino al 31 ottobre 2006, poi un giorno il presidente Mancini urlò ad Ermanno Pieroni, il direttore sportivo venuto a mancare anni fa "Pieroni mi mandi via quel principiante". Al suo posto arrivò Maurizio Sarri, attuale allenatore della Lazio, che rimase fino a febbraio-marzo per poi venire esonerato, senza che lui lo sapesse. Lui, Sarri lo scoprì di ritorno dalla trasferta di Trieste su Sky.

Riecco Antonio Conte. Un altro Antonio Conte, come racconta lui stesso a Sky: "Quando arrivo ad Arezzo, pronti via, ma non sono allenatore. Sono uno che pensa di essere allenatore in virtù del fatto di essere stato allenato dai più grandi tecnici di quel periodo. Tranne Capello, io sono stato allenato da Sacchi, da Trapattoni, da Lippi, da Ancelotti, da Fascetti, da Mazzone. Io dunque arrivo ad Arezzo che penso di essere un allenatore, perché ero stato allenato dai migliori allenatori, ma non ero un allenatore. Prendo questa bella mazzata nei denti e capisco che devo studiare. Io ad Arezzo quando dico che ho fatto cinque anni in un uno: lì divento allenatore. E ringrazio anche il Signore di essere stato mandato via, perché se io non vengo mandato via e non capisco alcune dinamiche e mi metto a studiare, a cercare chi mi può dare qualcosa di più, magari rimango Antonio Conte che pensa di essere allenatore, ma è ancora giocatore nella testa".

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