Arezzo
Alessandro Tomasi, probabile candidato del centrodestra
Era il suo esordio ad Arezzo da aspirante presidente della Regione Toscana sotto le insegne del centrodestra. Alessandro Tomasi per presentarsi in maniera semi ufficiale (l’incoronazione da candidato della coalizione non è ancora arrivata) ha scelto Caffè Bollente, il programma di Gigi Alberti su Teletruria. Ed ha coraggiosamente accettato un salto senza paracadute, pronto a sottoporsi al fuoco di domande del conduttore, del Corriere di Arezzo e de La Nazione, senza conoscere gli argomenti che sarebbero stati trattati.
Un momento del programma Caffè Bollente, condotto da Gigi Alberti su Teletruria
E’ stato un buon esordio: ha snobbato i sondaggi che lo danno diversi punti indietro rispetto a Eugenio Giani; non ha risparmiato stoccate all’amministrazione uscente; ha puntato il dito contro il ritardo sulle infrastrutture; criticato le scelte in sanità che avrebbero causato l’aumento delle tasse regionali. E non si è tirato indietro nemmeno quando gli è stato chiesto dell’ipotesi di una candidatura a sindaco di Arezzo di Gabriele Veneri, consigliere regionale uscente di Fdi. “Io vorrei che si riproponesse in Regione perché secondo me ha fatto molto bene pur stando all’opposizione, impegnandosi per il suo territorio. Mi invia spesso report della sua attività in consiglio regionale, attività a volte silenziosa, ma efficace. Lo stimo molto e vorrei che facesse parte nuovamente della squadra perché se dovessimo vincere le persone che hanno avuto un'esperienza di cinque anni sarebbero importanti”. Parole molto chiare e con un peso non indifferente, considerato che a pronunciarle non è solo il sindaco di Pistoia e candidato in pectore alla presidenza della Regione, ma anche il coordinatore regionale del partito. Proviamo a tradurre il politichese? Ha tanto il sapore del se verrò eletto, Gabriele Veneri sarà uno dei miei assessori.
Tomasi è stato molto chiaro anche sulla futura stazione Medioetruria, ribadendo ancora una volta quella che da sempre è la posizione sua e del partito: Rigutino è la soluzione migliore. Sulle infrastrutture non c’è andato leggero: “Stiamo parlando degli stessi temi da trent’anni: la stazione dell’alta velocità, l’aeroporto di Pisa, quello di Firenze, il porto di Livorno, la Firenze-Pisa-Livorno, la terza corsia dell’autostrada. Ci viene riconsegnata una Toscana che in termini di infrastrutture è la stessa di 40 anni fa. Occorre individuare le poche opere davvero strategiche e portare progetti esecutivi a finanziamento, il rischio è che si continui a chiacchierare degli stessi aspetti per i prossimi 15 anni”.
Il vero attacco al presidente uscente Tomasi lo ha lanciato sulla sanità e sull’Irpef: “Quando le Asl erano 10 non funzionavano del tutto, quella di Massa aveva un buco di 400 milioni, quella di Pistoia uguale. Ci avevano raccontato che con la riforma e la riduzione a tre avremmo risparmiato e l’efficienza sarebbe migliorata. Non è affatto accaduto: è servita una addizionale Irpef di 200 milioni quest’anno e 200 il prossimo per coprire i buchi e nell’organizzazione il sistema è ancora carente. I cittadini pagano, ma soprattutto i territori sono stati espropriati del potere di decidere o almeno di indirizzare le scelte sui servizi legati alle loro effettive necessità. Così non va bene”. Clicca qui per l'intervista completa a Caffè Bollente.
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