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Toscana

Elezioni Regionali, ora si corre: la sfida per la presidenza tra Eugenio Giani e Alessandro Tomasi

Giuseppe Silvestri

27 Agosto 2025, 11:50

Eugenio Giani e Alessandro Tomasi

Eugenio Giani e Alessandro Tomasi

A meno di 50 giorni dalle elezioni regionali, in Toscana il panorama della corsa alla presidenza è finalmente definito. O meglio, è ufficiale, visto che chiaro lo era già da tempo. L’incoronazione a sfidante di Alessandro Tomasi, sindaco di Pistoia di centrodestra, ha completato il quadro. Il centrosinistra ripropone Eugenio Giani, allarga lo schieramento al Movimento 5 Stelle, punta sul concetto della buona amministrazione (che sventola con orgoglio), sul rinnovamento della squadra (difficilmente in caso di vittoria saranno confermati assessori uscenti) e sulla coalizione più ampia possibile, prova generale per quella che dovrebbe poi essere la sfida al governo Meloni, alle prossime Politiche.

Il centrodestra, invece, scommette su un candidato che arriva da una lunga e apprezzata esperienza da sindaco, anagraficamente più giovane, da sempre uomo di destra (Alleanza Nazionale, poi Pdl e ora Fratelli d’Italia), un combattivo delle urne visto che nel 2017 diventò sindaco di Pistoia rimontando 11 punti tra il primo e il secondo turno per essere poi confermato nel 2022 con il 51.49% dei consensi alla tornata iniziale. Facile immaginare che Tomasi opterà per una campagna elettorale tutta d’attacco, come ha già iniziato, sottolineando la necessità di cambiare per far crescere ulteriormente quella che è (e resta) una delle regioni italiane con la migliore qualità della vita.

Tomasi sa bene che non è una partita semplice: nel 2020 Giani-Ceccardi finì 48,62% a 40,46. Il presidente uscente guida una coalizione più ampia che oltre al Partito Democratico e al Movimento 5 Stelle include anche Azione, Italia Viva, Sinistra Italiana e Alleanza Verdi e Sinistra. Sarà sostenuto da almeno quattro liste, oltre a quelle dei due principali partiti (Pd e M5s), una più a sinistra (Verdi e Si) e una quarta riformista che forse prenderà il suo nome. La stessa cosa dovrebbe accadere sul fronte opposto con Fratelli d’Italia, Forza Italia, Lega e Noi moderati più altri cespugli.

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