Tennis
Le fragole, simbolo di Wimbledon
Wimbledon non è solo il tempio dell’erba e del tennis, ma un vero e proprio colosso economico che, ogni estate, trasforma il quartiere londinese in una macchina da soldi capace di incantare il mondo. Dietro le palline, i cappellini bianchi e la pioggia che ogni tanto fa capolino, si muove un business che nel 2025 ha superato la soglia dei 500 milioni di dollari in appena due settimane. Un record che racconta di come la tradizione possa diventare oro, se gestita con la precisione di un ace di Sinner. Il cuore pulsante di questo affare sono i diritti televisivi: le immagini di Wimbledon viaggiano in oltre 200 Paesi, con contratti che fanno girare la testa. Solo la Bbc, storica emittente britannica, paga ogni anno più di 80 milioni di dollari per assicurarsi la copertura esclusiva nel Regno Unito. Ma la vera corsa all’oro è globale: Espn negli Stati Uniti si è assicurata i diritti fino al 2035, mentre in Italia Sky si è blindata fino al 2030. Ogni asta fa salire le cifre, perché Wimbledon non è solo tennis: è un simbolo, un appuntamento che nessun broadcaster vuole lasciarsi scappare.
La principessa Kate a Wimbledon per la finale femminile 2025
Ma non finisce qui. Le sponsorizzazioni sono un altro pilastro del successo. Nel 2025, Wimbledon ha incassato quasi 125 milioni di dollari grazie a una lista di partner che sembra una sfilata di brand d’élite: Rolex, Slazenger, Ibm, Pimm’s e altri giganti che si contendono uno spazio tra i prati più famosi del mondo. Essere sponsor di Wimbledon significa entrare in un club esclusivo, dove il prestigio conta quanto la visibilità. E poi c’è il pubblico, che ogni anno si accalca per un biglietto. La domanda è sempre superiore all’offerta, i prezzi salgono, ma nessuno sembra voler rinunciare all’esperienza di vedere dal vivo un match sul Centrale.
La biglietteria da sola vale decine di milioni, mentre il merchandising vola grazie alla moda tenniscore e all’appeal senza tempo del logo Wimbledon. Nel 2025 le vendite di gadget e abbigliamento ufficiale sono cresciute del 13%, complice la voglia di portarsi a casa un pezzetto di storia, magari una polo bianca o una tazza con le fragole.
Sugli spalti con strani cappellini sullo stile delle palline da tennis
Il montepremi, poi, è un altro record: oltre 53 milioni di sterline, con i vincitori dei singolari che intascano 3,5 milioni di euro e il finalista ne porta a casa 1,78 che in fondo rappresentano un bel premio di consolazione. Cifre che fanno impallidire i premi di molti altri sport e che testimoniano la centralità economica del torneo nel panorama mondiale. E tutto questo senza dimenticare il lato più popolare: ogni anno vengono servite circa 200.000 porzioni di fragole con la panna, un rito che vale milioni e che contribuisce a rendere Wimbledon un evento unico, dove il business si fonde con la leggenda.
Ogni anno il torneo muove milioni e milioni di euro
In definitiva, Wimbledon è molto più di un torneo: è un grande affare, un fenomeno globale che ogni anno alza l’asticella, tra tradizione, innovazione e una pioggia di milioni che non conosce crisi. Il giro economico si allarga a dismisura se vengono considerate le sponsorizzazioni personali dei giocatori, le pubblicità che le emittenti di tutto il mondo a loro volta vendono per pagare i diritti televisivi e ovviamente incassare, l'indotto che garantiscono gli appassionati che approfittano del torneo per una vacanza a Londra, i pezzi di abbigliamento e gli accessori che vendono nei giorni successivi le aziende che sostengono i giocatori. E la lista potrebbe continuare all'infinito.
Jannik Sinner e Carlos Alcaraz, i finalisti 2025: al vincitore 3.5 milioni di euro
Sì, Wimbledon è senza dubbio il torneo più romantico e affascinante della storia del tennis, ma al tempo stesso un affare di proporzioni colossali. Del resto chi l'ha detto che soldi e amore non possono andare d'accordo?
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