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Tennis

Jannik Sinner, perché si è ritirato? Caldo e virus principali indiziati. Ma che disastro l'organizzazione, si sono arresi in otto

Julie Mary Marini

19 Agosto 2025, 12:51

Jannik Sinner

Jannik Sinner dopo il ritiro a Cincinnati

C’era tutto il necessario per una finale da applausi quella di Cincinnati tra Jannik Sinner e Carlos Alcaraz: un duello che prometteva scintille e che solo poche settimane fa aveva alimentato la voglia di grande tennis tra appassionati e addetti ai lavori. Invece, la partita è durata venti minuti shock, con Sinner visibilmente in difficoltà, fino al ritiro che ha lasciato senza parole molti spettatori, pronti a rivedere questo confronto solo in futuro. Le ragioni del ritiro di Sinner sono state al centro di varie analisi, da parte della stampa americana, ma ovviamente anche parte di quella italiana. Il punto fermo è chiaro: il giocatore azzurro, fresco vincitore di Wimbledon e ormai affermato top player, non era nelle condizioni fisiche e mentali per competere contro un Alcaraz in grande forma.

Dall’Ohio sono arrivate diverse letture, con la componente ambientale come principale sospettata. L’ampio consenso è che il caldo torrido e l’umidità abbiano giocato un ruolo determinante. Sinner stesso ha dichiarato con discrezione di essersi trovato male, senza entrare nel dettaglio ma lasciando intendere che era quasi impossibile mantenere il livello richiesto in quelle condizioni. La stampa americana non ha risparmiato critiche all’organizzazione del torneo. Non a caso, Cincinnati ha registrato ben otto ritiri nel tabellone maschile, un numero a dir poco eccessivo per un evento così importante. I giocatori si sono trovati a dover competere nelle ore più calde della giornata, con orari pensati più per favorire la platea televisiva europea che per tutelare la salute degli atleti.

Molti esperti e commentatori statunitense hanno evidenziato come l’Atp e gli organizzatori del Western & Southern Open abbiano peccato nella programmazione, inserendo partite chiave quasi a picco del sole. Il torneo, infatti, ricade in un periodo climaticamente difficile e l’assenza di pause adeguate o di misure efficaci contro il caldo ha esasperato la situazione. Critiche simili sono arrivate dall’Italia. Secondo molti si è pagato lo scotto di un torneo gestito più per esigenze commerciali e televisive che da una logica sportiva. La valorizzazione del pubblico europeo e dunque lo spostamento degli orari in fasce pomeridiane e serali italiane, avrebbero finito per penalizzare i giocatori costretti a subire temperature spesso proibitive.


Jannik Sinner poco prima del ritiro a Cincinnati

Sasha Zverev, sconfitto da Alcaraz nelle semifinali, aveva già mostrato segni di difficoltà a livello fisico, mentre Novak Djokovic probabilmente è stato il più furbo di tutti ed ha optato per saltare completamente il torneo, preferendo risparmiarsi per gli imminenti Us Open, giudicati più importanti sotto tutti i punti di vista. Sinner ha voluto mantenere un profilo alto, senza polemiche pubbliche eccessive, consapevole anche delle dinamiche del circuito e delle pressioni che gravano sui big. La sua decisione, paragonata con ironia alla figura storica di Cincinnato che lascia la scena dopo aver fatto il suo dovere, è stata però interpretata come un segnale forte all’organizzazione: si può solo pretendere la massima attenzione nei confronti degli atleti, non sacrificarli in nome di esigenze mediatiche.

Ma tra le possibili cause del ritiro non c'è soltanto il caldo. Secondo le indiscrezioni filtrate, potrebbe essersi trattato di un virus alimentare, forse causato dalla torta che gli organizzatori dell'evento hanno offerto al giocatore in occasione del suo compleanno. Ma possibile che sia stato l'unico a sentirsi male tra quelli che hanno assaggiato il dolce? Ulteriore ipotesi è quella di un virus classico, magari favorito proprio dalle alte temperature, che gli avrebbe causato febbre e spossatezza. Sulle testate di tutto il mondo sono state avanzate le ipotesi più disparate, ma senza alcuna conferma. Di certo il ritiro di Sinner ha consegnato agli appassionati una finale purtroppo incompleta e deludente, una “farsa” che ha spento sul nascere un confronto atteso. La rivalità con Alcaraz, che aveva acceso la fantasia degli amanti del tennis, viene rimandata a tempi migliori, quando l’atleta italiano potrà affrontare le grandi sfide in condizioni adeguate. 

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