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Mitologia

Proserpina chi è la splendida fanciulla rapita con violenza da Plutone. Rappresenta la vita, la morte e la rinascita. Così fece creare le stagioni

Fu la mamma Cerere a chiedere l'aiuto di Giove. Il suo rapimento causò la creazione di autunno, inverno, primavera ed estate

Giuseppe Silvestri

27 Novembre 2024, 19:41

Proserpina

Da sinistra: Il ratto di Proserpina di Gian Lorenzo Bernini e il ritratto realizzato da Dante Gabriel Rossetti

Proserpina chi è? Figlia della dea Cerere, è considerata una figura centrale della mitologia romana. E' la dea agreste rappresenta il ciclo della vita, della morte e della rinascita. La sua storia è legata ai temi della fertilità agricola e delle stagioni, riflettendo l'importanza di questi elementi nella vita quotidiana degli antichi romani. Nella mitologia greca conosciuta come Persefone, figlia di DemetraProserpina è descritta come una giovane fanciulla di straordinaria bellezza che trascorreva le sue giornate a giocare nei boschi e a raccogliere fiori, simbolo di vita e di abbondanza.
 
 
La sua vita cambia drammaticamente quando Plutone, dio degli Inferi, la vede vicino al lago Pergusa in Sicilia. Colpito dalla sua bellezza, Plutone decide di rapirla per farne la sua sposa. E' l'evento che segna l'inizio di un mito che spiega il ciclo delle stagioni: Cerere, disperata per la scomparsa della figlia, smette di prendersi cura della terra, causando carestia e morte. Per risolvere la crisi causata dal dolore di Cerere, interviene Giove. Decide che Proserpina può tornare sulla terra a condizione che non abbia mangiato nulla nel regno dei morti. Tuttavia, Plutone le offrì dei chicchi di melograno; Proserpina ne mangiò sei, il che significava che doveva rimanere con lui per sei mesi all'anno. Questa alternanza tra il regno degli Inferi e la terra simboleggia il passaggio delle stagioni: il ritorno di Proserpina segna l'arrivo della primavera e dell'estate, mentre la sua partenza porta all'autunno e all'inverno.
 
 
Il mito di Proserpina non è solo una storia d'amore e rapimento; è anche un'allegoria del ciclo naturale della vita. La sua figura rappresenta la fertilità e la rinascita primaverile, ma anche la morte invernale. I misteri eleusini, riti religiosi dedicati a Demetra e Persefone in Grecia, celebravano questo ciclo vitale. A Roma, Cerere era venerata con varie festività legate ai raccolti e alla semina.
 
 
Nell'arte antica, Proserpina è spesso rappresentata con simboli legati alla fertilità, come il melograno. La sua iconografia riflette il suo duplice ruolo come dea della vita e della morte. Cerere è comunemente raffigurata con una corona di spighe e un canestro pieno di frutti, simboleggiando la prosperità agricola che dipende dalla presenza di Proserpina sulla terra.
 

Il ratto di Proserpina nell'opera realizzata da Luca Giordano
 
Sono diverse le opere d'arte che nel corso dei seicoli hanno esplorato il mito, ma le più significative sono il Ratto di Proserpina di Gian Lorenzo Bernini e le rappresentazioni storiche e artistiche che ne derivano. Il Ratto di Proserpina è un gruppo scultoreo realizzato da Gian Lorenzo Bernini tra il 1621 e il 1622, attualmente esposto nella Galleria Borghese a Roma. Commissionata dal cardinale Scipione Borghese, l'opera cattura il momento culminante del rapimento di Proserpina da parte di Plutone, dio degli Inferi. La scultura è nota per la sua straordinaria espressività e virtuosismo tecnico, evidenziando la tensione tra i due protagonisti: Plutone, forte e dominante, e Proserpina, che lotta per liberarsi dalla sua presa. Bernini ha utilizzato dettagli drammatici per enfatizzare il pathos della scena. Plutone è rappresentato con attributi regali come la corona e lo scettro, mentre Proserpina mostra una reazione di terrore e disperazione. La sua mano sinistra spinge contro il volto del dio, mentre le sue lacrime di marmo esprimono una gamma di emozioni: vergogna, paura e tristezza per la separazione dalla madre Cerere. Oltre al capolavoro di Bernini, Proserpina è stata soggetto di altre opere significative nel corso dei secoli, tra queste Le porte bronzee di San Pietro, realizzate dallo scultore Filarete nel XV secolo, e diverse opere pittoriche di artisti come Nicolas Poussin e William-Adolphe Bouguereau.
  
  
 
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