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Toscana

Violenza, maltrattamenti e abusi: oltre 500 codici rosa in un anno nel territorio della Asl. I dati di Arezzo, Siena e Grosseto

Purtroppo rimane una parte importante di casi sommersi che non vengono denunciati. Bisogna andare oltre e non pensare solo alla violenza fisica, ma anche a quella psicologica

Julie Mary Marini

25 Novembre 2024, 13:25

Vittoria Doretti

Vittoria Doretti, responsabile della rete regionale del Codice rosa

Un aiuto concreto per oltre 500 persone, adulti e minori, vittime di violenza. Nel corso del 2023 sono stati 557 i casi presi in carico dal Codice rosa nelle strutture della Asl Toscana sud est (Arezzo, Siena e Grosseto). Il bilancio del percorso di accesso al Pronto Soccorso dedicato a tutte le vittime di violenza (in particolare donne, bambini e persone discriminate) fa emergere un quadro a tinte scure. Nell’Area Grossetana sono stati 254 i casi gestiti dal Codice rosa, 150 nell’Area Aretina e 153 in quella Senese.

Ad Arezzo nel novero delle 150 segnalazioni complessive del 2023, 127 maltrattamenti e 2 abusi hanno coinvolto adulti, mentre 21 le segnalazioni per maltrattamento di minori. Nell'area di Grosseto 190 segnalazioni per maltrattamenti e 13 di abusi che hanno riguardato gli adulti, 51 le segnalazioni che hanno riguardato i minuti: 48 per maltrattamenti e 3 per abusi. In quella del senese, invece, 119 le segnalazioni per maltrattamento e 6 abusi hanno coinvolto persone adulte. Per quanto riguarda i minori 26 casi di maltrattamenti e 2 abusi.

“Sono numeri che evidenziano l’importanza della rete del Codice rosa, che offre un aiuto concreto a chi si trova di fronte a violenza, maltrattanti e abusi - sottolinea Vittoria Doretti, direttrice Uoc Etica della Salute e DE&I Manager dell’Azienda, nonché responsabile Rete regionale Codice rosa - Va anche evidenziato che non riusciamo a intercettare tutti i fenomeni, rimane purtroppo una parte di sommerso importante. Su questo punto dobbiamo concentrare il nostro impegno. Va anche ringraziato il lavoro di operatrici ed operatori per la totale dedizione sul campo e per l’attiva partecipazione alla formazione. È sulla formazione che dobbiamo puntare in modo deciso, riconoscere segni e sintomi che possono far pensare ad una violenza non soltanto fisica come ferite, ematomi, fratture, ma anche psicologica fa davvero la differenza”.

Nell’agosto scorso, il protocollo organizzativo previsto dal Codice Rosa era stato potenziato in Asl Toscana sud est. L’obiettivo è la garanzia di una presa in carico a 360 gradi della persona vittima di violenza grazie alla cooperazione tra vari ambiti disciplinari. Con questa ulteriore evoluzione del modello, l’Asl Toscana sud est ha inserito una nuova figura di coordinamento per i referenti dei consultori aziendali, una figura di referente per la Chirurgia generale e d’urgenza e altri due referenti (per ambito territoriale provinciale e per le procedure) per il Dipartimento Medicina di laboratorio e trasfusionale.

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