L'evento
Il Solstizio d'inverno quest'anno cade il 21 dicembre
E' il giorno con meno ore di luce di tutto l'anno: il solstizio d'inverno 2024. Si verificherà nella giornata di oggi, sabato 21 dicembre, esattamente alle 10:21 ora italiana (09:21 utc). L'evento astronomico segna l'inizio ufficiale della stagione invernale nell'emisfero nord e coincide con il "giorno più corto dell'anno", caratterizzato dalla minor durata di luce solare e dalla notte più lunga. Il termine solstizio deriva dal latino solstitium, che significa sole fermo. Questo fenomeno avviene quando il Sole raggiunge la sua posizione più bassa nel cielo, illuminando la Terra per meno ore. Durante il solstizio d'inverno, l'emisfero settentrionale è inclinato lontano dal Sole, causando una significativa riduzione della luce diurna.
Nel 2024, il giorno del solstizio avrà una durata di circa 9 ore e 2 minuti di luce, con il Sole che sorgerà intorno alle 7:43 e tramonterà alle 16:45. Questo giorno rappresenta non solo un momento di transizione stagionale, ma è anche simbolicamente associato a celebrazioni di rinascita e ritorno della luce in molte culture. La data del solstizio d'inverno non è fissa e può variare tra il 20 e il 23 dicembre a causa della discrepanza tra l'anno solare e il calendario civile. Questa variazione è dovuta all'inclinazione dell'asse terrestre e alla sua orbita attorno al Sole. Nel 2023, ad esempio, il solstizio era caduto il 22 dicembre.
A parte gli aspetti astrologici e naturali, il solstizio d'inverno è un giorno ricco di tradizioni e celebrazioni. Nell'antica Roma, i Saturnali rappresentavano una settimana di festeggiamenti in onore del dio Saturno, dedicata all'agricoltura. Durante questi giorni, le distinzioni sociali venivano temporaneamente abolite: gli schiavi potevano godere di libertà e venivano organizzati banchetti, giochi e scambi di doni. Ad Atri, in Abruzzo, si celebra la Notte dei Faugni, nei giorni precedenti, tra il 7 e l'8 dicembre, un grande falò che simboleggia la protezione contro il freddo e rende omaggio al dio Fauno. Questo rito ha radici antiche e rappresenta un passaggio culturale verso il Natale. A Oratino (Campobasso), si svolge il Rito della Faglia la notte del 24 dicembre, dove viene acceso un grande falò con fascine di canne. Questo rituale rappresenta un legame tra le festività pagane e quelle cristiane. In Umbria, durante il periodo del solstizio, si accendono i Foconi o Focaracci, falò realizzati con legna di quercia. Questi falò simboleggiano la transizione tra le stagioni e sono spesso accompagnati dalla preparazione del panpepato, un dolce tradizionale. Nelle Marche la sera del 9 dicembre si accendono li faure o fochere, in questo caso in onore della Madonna di Loreto. Secondo la leggenda i falò illuminavano il cammino della Santa Casa in arrivo in volo a Loreto.
In Cina, il festival di Dongzhi celebra l'arrivo dell'inverno e la riunione delle famiglie. Durante questa festività, che cade tra il 21 e il 23 dicembre, si consumano piatti speciali come i tang yuan, polpette di riso glutinoso. I Celti e i popoli germanici celebravano il Yule, un festival che rappresentava la rinascita della luce. Durante queste celebrazioni, si banchettava e si accendevano fuochi per dare il bentornato al Sole. Gli indiani Hopi dell'Arizona celebrano il solstizio d'inverno con cerimonie chiamate Soyal, che includono danze e rituali per accogliere gli spiriti protettivi delle montagne. Durante questo periodo, vengono realizzati bastoncini da preghiera utilizzati nei rituali.
*Iscrivendoti alla newsletter dichiari di aver letto e accettato le nostre Privacy Policy