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Il carnefice

Erich Priebke, chi era il boia delle Fosse Ardeatine. Dopo il massacro, la fuga in Argentina. Fu ritrovato e condannato all'ergastolo. E' morto a 100 anni

Giuseppe Silvestri

29 Gennaio 2025, 21:57

Erich Priebke

Erich Priebke fu condannato all'ergastolo. E' morto a 100 anni

Chi era Erich Priebke, il carnefice delle Fosse Ardeatine? Nato il 29 luglio 1913 a Hennigsdorf, in Germania, è stato un ufficiale delle SS e un noto criminale di guerra, famoso per il suo coinvolgimento nell'eccidio delle Fosse Ardeatine a Roma durante la Seconda Guerra Mondiale. E' morto l'11 ottobre 2013 a Roma, all'età di 100 anni.

Priebke iniziò la sua carriera militare nel 1933, quando aderì al Partito Nazionalsocialista e nel 1936 entrò nella Gestapo, la polizia segreta del Terzo Reich. Durante la guerra, fu assegnato a Roma, dove servì come capitano delle SS sotto il comando di Herbert Kappler. In questo ruolo, Priebke partecipò attivamente alla pianificazione e all'esecuzione del massacro delle Fosse Ardeatine, avvenuto il 24 marzo 1944, in cui furono uccisi 335 prigionieri politici e civili in risposta a un attacco partigiano che aveva causato la morte di soldati tedeschi. Priebke fu direttamente coinvolto nella redazione della lista delle vittime e ammise di aver sparato personalmente a due di esse. La sua giustificazione per tali atti si basava sull'idea di obbedire agli ordini superiori, una posizione che mantenne anche in seguito.

Dopo la resa tedesca nel 1945, Priebke fu catturato dagli alleati ma riuscì a fuggire in Argentina nel 1948, dove visse per decenni sotto falso nome. La sua vita cambiò nel 1994 quando fu rintracciato da una troupe televisiva statunitense che stava indagando sui crimini nazisti. Questo incontro portò alla sua estradizione in Italia nel 1995. In Italia, Priebke affrontò diversi processi. Nel primo processo del 1996 fu dichiarato colpevole ma non punibile per prescrizione del reato. Tuttavia, a seguito di forti pressioni pubbliche, fu sottoposto a un nuovo processo nel 1997, dove fu condannato all'ergastolo per omicidio plurimo con premeditazione. Nonostante la condanna, gli furono concessi gli arresti domiciliari a causa della sua età avanzata.

Priebke visse i suoi ultimi anni in arresti domiciliari e continuò a difendere le sue azioni durante interviste e dichiarazioni pubbliche. Non mostrò mai rimorso per i suoi crimini e mantenne una visione del mondo profondamente influenzata dalla sua ideologia nazista. Morì nel 2013, lasciando un'eredità controversa che continua a sollevare dibattiti sulla memoria storica e sulla giustizia per i crimini di guerra. La figura di Erich Priebke rappresenta un capitolo oscuro della storia europea e un monito sui pericoli dell'ideologia estremista e dell'impunità per i crimini contro l'umanità.

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