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L'intervista

Massimo Giletti: "Ndrangheta e camorra nelle curve di Inter e Milan. Il prezzo per essere un giornalista libero? Resti solo, molto solo"

Julie Mary Marini

31 Marzo 2025, 19:55

Massimo Giletti

Massimo Giletti durante l'intervista

Perché alcune inchieste di Massimo Giletti le segue solo Massimo Giletti, mentre le altre principali testate nazionali le ignorano? La domanda è stata posta allo stesso conduttore de Lo Stato delle Cose a Terni in occasione del Festival editoria e giornalismo emergente. "Forse - ha risposto - il riferimento è a quello che succede nelle curve di Milan e Inter, ultimamente. Ognuno risponde alla sua coscienza e a se stesso. Io non mi occupo di calcio, in questo caso, ma di come la 'ndrangheta e la camorra, perché ci sarà un passaggio delicato anche sulla camorra, entrano nelle curve di due grandi squadre. Senza che nessuno faccia nulla. Per anni. Omicidi compresi. Francamente mi sembra strano che nessuno ne parli".

A Giletti è stato assegnato il premio Oliviero Beha e lui nell'occasione ha ricordato il giornalista e scrittore fiorentino: "Abbiamo fatto tanti viaggi insieme. Mi manca la sua libertà. Lui era un giornalista libero, cosa che ha pagato a caro prezzo nella sua vita professionale. Mi manca come punto di riferimento di un concetto che io ho molto alto: il giornalismo libero. Questa è la verità. Al di là della persona, con cui anche io litigavo spesso... Avevamo instaurato un bel rapporto. Cosa significa essere un giornalista libero? Intanto occorre la cultura. Se hai cultura puoi seguire il tuo modo di pensare, non quello che ti impongono gli altri. E' fondamentale e lo dico soprattutto ai ragazzi: studino, ascoltino, leggano. Poi essere liberi vuol dire oggi anche essere coraggiosi e non ideologici".

"Un buon giornalista - continua - non deve essere ideologico. Deve colpire a destra e a sinistra. Noi invece siamo divisi in parrocchie e questo è un problema grosso del sistema. Purtroppo c'è di tutto e non solo in Italia. Per essere liberi occorre avere editori che ti lasciano la libertà e non sempre è possibile. Sono pochi gli editori in Italia, ma io ho in memoria editrici storiche americane che hanno fatto battaglie per sostenere i loro giornali e i loro giornalisti, anche contro un sistema di potere. A volte hanno vinto, altre hanno perso. Persone di qualità". Ma qual è il prezzo che si paga per essere dei giornalisti liberi? Giletti non ha dubbi: "La libertà ha un prezzo alto. Sei solo. Molto solo. Qualche amico ce l'hai, ma la solitudine è più forte".

 

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