Il caso
Una reggia volante in dono a Donald Trump
Un Boeing 747 personalizzato, rivestito di pelle italiana, con suite private, sale riunioni e un sistema di difesa elettronico militare integrato. Valore stimato: 400 milioni di dollari. Destinatario? Donald Trump. Donatore? Lo Stato del Qatar. La notizia, esplosa silenziosamente nei media internazionali e dimenticata da gran parte della stampa italiana, ha aperto un nuovo fronte di interrogativi sul già controverso intreccio tra la famiglia Trump e i potentati del Golfo. Il jet, inizialmente progettato come un sostituto di Air Force One, è stato donato per uso personale e per la futura Trump Presidential Library, secondo quanto riportato dal Guardian e Al Jazeera English. Ma è davvero solo un gesto simbolico? O c'è dell'altro?
Il velivolo in questione, un Boeing 747-8i, è stato convertito in un jet vip a sei piani con ascensori interni, un sistema di comunicazione cifrato, una camera da letto blindata e un centro di comando in tempo reale. Le immagini trapelate mostrano sedili in pelle beige con cuciture dorate, lampadari in cristallo Swarovski e persino una doccia con filtro a ioni d’argento. “Non è un semplice jet privato. È una dichiarazione geopolitica a 40.000 piedi”, ha commentato un analista di aviazione militare del Times of London. La vera turbolenza è però a terra. Secondo numerosi esperti legali e costituzionalisti americani, la donazione potrebbe violare la Emoluments Clause della Costituzione Usa, che vieta ai funzionari pubblici — incluso il presidente — di accettare regali o benefici da governi stranieri senza l'approvazione del Congresso.
“È una questione di sovranità e integrità. Questo non è un dono, è un investimento politico", ha dichiarato Norman Eisen, ex avvocato della Casa Bianca durante la presidenza Obama. La donazione qatariota non è un episodio isolato. La famiglia Trump, tramite la Trump Organization, ha legami economici sempre più profondi con il Medio Oriente. Tra i progetti noti: un resort di lusso a Doha in fase di negoziazione dal 2023;l’apertura prevista di una nuova Trump Tower a Dubai entro fine 2025; investimenti indiretti nel settore immobiliare saudita tramite fondi sovrani; coinvolgimento in piattaforme di trading di criptovalute sostenute da fondi di Abu Dhabi, gestite da entità vicine a Eric e Donald Jr. Lara Trump, moglie di Eric, ha anche partecipato a eventi finanziati da fondazioni del Golfo che promuovono “leadership globale e stabilità”, suscitando non poche perplessità tra i watchdog americani.
Il presidente Trump mentre sale sull'attuale Air Force One
Il Boeing è soprannominato palazzo volante, è stato originariamente utilizzato dalla Qatar Amiri Flight per il trasporto Vip. Successivamente, è stato donato. Il jet è stato allestito dalla società svizzera Amac Aerospace, che ha impiegato due anni per completare gli interni lussuosi, progettati per offrire il massimo del comfort e del lusso: 3 aree lounge con divani oversize e poltrone reclinabili; 2 camere da letto, inclusa una master suite; 9 bagni, alcuni con docce e finiture di lusso; 5 cucine completamente attrezzate; ufficio privato con scrivania, librerie e sistema di comunicazione cifrato; 5 monitor da 55 pollici, 4 da 46, e altri schermi da 40 e 32; design stile art déco con pannelli in legno, scaffalature integrate e finiture dorate
Ma il velivolo, arrivato già da diverse settimane negli Usa, è davvero un regalo oppure un cavallo di Troia? Trump ha definito la donazione “una dimostrazione di rispetto da parte di uno dei nostri più grandi alleati nella regione”. Eppure, in molti vedono nel gesto un tentativo del Qatar di mantenere il tycoon nella propria sfera d’influenza. “Con un jet del genere, non stai solo viaggiando. Stai stringendo alleanze,” ha osservato un ex diplomatico Usa sotto anonimato. E quali sono gli interessi del Qatar nascosti all'interno del Boeing cavallo di troia?
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