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Occupazione

Lavoro, pioggia di assunzioni nelle scuole: oltre 54mila nuovi insegnanti. Posti in tutto il Paese per combattere il precariato

Giuseppe Silvestri

15 Luglio 2025, 18:19

Scuola

Ondata di assunzioni in Toscana

Pioggia di assunzioni nel mondo della scuola italiana. Il ministero dell’Istruzione e del Merito guidato da Giuseppe Valditara ha annunciato una delle più grandi tornate di assunzioni degli ultimi anni: oltre 54 mila nuovi docenti entreranno in ruolo da qui a settembre, una vera e propria boccata d’ossigeno per un sistema scolastico che da troppo tempo soffre di carenze di personale. Le cifre sono importanti e dicono molto: 54.526 posti disponibili in tutta Italia, di cui oltre 48 mila su posti comuni e di sostegno, e quasi 7 mila destinati agli insegnanti di religione cattolica. Un impegno corposo che non si limita solo a riempire cattedre vacanti, ma punta anche a ridurre il fenomeno dei docenti precari, che per anni ha caratterizzato il mondo scolastico italiano, con ripercussioni sulla qualità dell’insegnamento e sulla continuità didattica.


Da sempre la scuola italiana vittima della piaga del precariato

Questa operazione di reclutamento è resa possibile anche grazie alle risorse stanziate nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr), che ha permesso di bandire concorsi straordinari per velocizzare l’ingresso in ruolo di migliaia di insegnanti. Il doppio canale di reclutamento, che combina concorsi storici con quelli recenti e le graduatorie provinciali per le supplenze, costituisce un passaggio chiave per assicurare una gestione più efficiente e trasparente delle immissioni in ruolo. Tuttavia, se i numeri fanno ben sperare, la complessità delle procedure e le tempistiche ancora in evoluzione impongono cautela: saranno necessari mesi di lavoro per completare le fasi di reclutamento, verifiche, assegnazioni e graduatorie, soprattutto per quanto riguarda i posti di sostegno, per i quali la domanda supera ancora largamente l’offerta.

Dietro i numeri si nasconde una trasformazione culturale e organizzativa che interessa tutto il sistema scolastico. La scelta di puntare sulle assunzioni è legata anche al tentativo di dare risposte concrete a un bisogno di stabilità professionale e pedagogica, con docenti che possano costruire percorsi didattici duraturi e un rapporto di fiducia con studenti e famiglie. Il reclutamento mira inoltre a valorizzare la specializzazione sul sostegno, con un’attenzione crescente verso l’inclusione scolastica, sempre più al centro delle politiche educative nazionali. I posti per gli insegnanti specializzati rappresentano infatti una quota significativa delle assunzioni, segno di un impegno reale a sostenere la partecipazione attiva e l’apprendimento di tutti gli studenti, indipendentemente dalle difficoltà.


In Toscana le nuove assunzioni saranno oltre 3mila

Nel cuore di questo processo si colloca la Toscana, regione storicamente attenta all’istruzione e custode di un patrimonio culturale ricco e diversificato. Secondo i dati sindacali, la quota toscana delle immissioni in ruolo sarà di circa 3.097 docenti, un numero importante che supera le immissioni dello scorso anno, quando i posti autorizzati erano stati 2.367 e quelli utilizzati 2.196. Tuttavia, come avviene spesso nel mondo della scuola, la realtà è più complessa. I sindacati esprimono prudenza e stimano un numero effettivo di assunzioni leggermente inferiore, intorno a 2.866. Il motivo principale è legato all’assenza di alcune graduatorie dei concorsi Pnrr, non ancora pronte entro la scadenza del 31 luglio, data limite per completare le immissioni.

Il segretario toscano della Flc Cgil, Pasquale Cuomo, spiega come la battaglia storica della regione abbia finalmente trovato qualche risposta: "Se le operazioni andranno per il verso giusto, le graduatorie per la scuola primaria verranno quasi del tutto esaurite". Un dato di grande rilievo, perché la carenza di insegnanti nella primaria è uno dei problemi più sentiti dalle famiglie e dagli istituti. Per le altre classi di concorso, però, permangono ancora molti idonei in attesa di assunzione. La distribuzione delle cattedre, in particolare quelle di sostegno, sarà affidata agli Uffici scolastici regionali che dovranno bilanciare posti vacanti e aspiranti, attraverso l’utilizzo delle graduatorie ad esaurimento provinciali, quelle regionali dei concorsi degli anni passati, ma soprattutto le graduatorie fresche dei concorsi 2023 e 2024, ossia i concorsi Pnrr.

Nonostante i numeri significativi, la Toscana – come il resto d’Italia – dovrà fare i conti anche quest’anno con una quota non trascurabile di docenti precari. La denatalità e la diminuzione degli alunni hanno ridotto la domanda di nuove assunzioni, ma i contratti a tempo determinato continueranno a rappresentare una realtà consolidata. Come osserva il segretario Cisl Scuola Toscana, Roberto Malzone, in una intervista al Corriere Fiorentino "i supplenti non scompariranno, ma il doppio canale di reclutamento, attraverso concorsi e graduatorie Gps di prima fascia, può contribuire a dare stabilità a molti insegnanti".

Il cammino verso una scuola più stabile, inclusiva e di qualità è ancora lungo. Le nuove assunzioni rappresentano un passo importante, ma devono essere accompagnate da politiche efficaci di formazione, valorizzazione professionale e miglioramento degli ambienti di lavoro. In Toscana e in tutta Italia, studenti, insegnanti e famiglie guardano con speranza a questo importante rinnovo del personale scolastico, auspicando che porti con sé una scuola più forte, capace di rispondere alle sfide del presente e di costruire il futuro di una società più equa e consapevole.

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