Il caso
Il castello di Chiusi della Verna
La caduta di pietre dai ruderi del castello di Chiusi della Verna rischia di far sloggiare gli occupanti di due case nel borgo casentinese. Ad oltre un anno da quando un masso di 15 chili si staccò dalle mura del fortilizio, un nuovo sopralluogo dei vigili del fuoco di Arezzo, attesta infatti la persistente pericolosità del luogo. Perché i lavori di consolidamento non sono stati fatti dai proprietari del castello.
Non c'è un'ordinanza di sgombero, ma la situazione resta critica, con elementi di rischio per residenti e non solo, e con la necessità di un intervento definitivo di messa in sicurezza. I cittadini che a suo tempo avevano segnalato il problema e che si trovano esposti alla minaccia, si trovano paradossalmente penalizzati. In attesa che proprietà del castello e amministratori sblocchino il caso.
Il castello di Chiusi è noto per essere stato dimora del conte Orlando Cattani, colui che nel 1213 donò a Francesco d'Assisi una parte dei suoi territori, compreso il sacro monte della Verna dove il Poverello ricevette le stimmate. Il degrado ha causato a primavera 2024 la caduta di una grande pietra squadrata nel giardino di una casa: ringhiera divelta, poteva andare peggio, un forte campanello d'allarme.
I vigili del fuoco fecero un sopralluogo in via Sotto le Coste, luogo della caduta della grande pietra. Vennero riscontrate criticità nel paramento murario, con la richiesta di eseguire idonee opere di consolidamento e ripristino delle mura del castello, con carattere di massima urgenza. Un luogo, questo, carico di storia. Oltre alle varie dominazioni e proprietà, da segnalare che il podestà Lodovico Buonarroti, che stava sei mesi nella rocca e sei mesi nel palazzo pretorio di Caprese, nel 1474 divenne padre di Michelangelo, gigante dell'arte.
Nei mesi scorsi imbracature e altri interventi sono stati eseguiti, ma evidentemente il consolidamento non è tale, secondo i tecnici dei vigili del fuoco, da scongiurare i rischi. La relazione parla infatti di “opere provvisionali non sufficienti alla protezione della strada e delle case sottostanti per un eventuale distacco massiccio di opere murarie del castello”. I vigili del fuoco ribadiscono l'urgenza di procedere con i lavori. In attesa, per tutelare l'incolumità delle persone, consigliano di chiudere al transito un tratto di strada, mentre due abitazioni esposte a crolli “sono da considerarsi non usufruibili”.
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