Economia
Monnalisa
Monnalisa si rilancia dopo un periodo di affanno legato in buona parte alle conseguenze del caso Ferragni. Ristrutturazione e nuovi progetti per il gruppo dell’abbigliamento di alta gamma per bambini (childrenswear): 350 gli addetti, di cui la maggior parte ad Arezzo, società quotata sul mercato Euronext Growth Milan, 41,9 milioni di fatturato nel 2023 con 63% di export e punti vendita in tutto il mondo.
A rendere possibile il superamento delle difficoltà con sguardo al futuro, è l’intesa con Metriks AI spa, business partner integrato che coniuga la consulenza strategica e le competenze finanziarie alle soluzioni digitali e tecnologiche. Finanza, tecnologia, sostenibilità: questo ciò che porta in dote Metriks, di cui è CEO Tiziano Cetarini, con senior financial advisor Luca Fabbroni. Una sinergia che sta alla base del piano finalizzato al riequilibrio economico-finanziario della società, perno del nuovo corso di Monnalisa, ora pilotata dal CEO Matteo Tugliani. Determinante per concretizzare l’operazione è stato il contributo professionale dell’avvocato Stefano Tenti (studio Tenti - Fratini) e dell’avvocato Filippo Garbagnati che hanno curato i profili legali. Le banche coinvolte nella manovra sono state assistite e rappresentate, in qualità di advisor legale, dall’avvocato Matteo Bascelli. A dare le gambe al piano industriale di ristrutturazione e rilancio è proprio l’accordo stretto con gli istituti di credito che, si legge in una nota, “ha posto le basi per una ripartenza solida, strutturata e orientata alla sostenibilità nel lungo termine”.
Era il 2020 quando venne stretto l’accordo con l’imprenditrice digitale Chiara Ferragni per una linea di abbigliamento da lei firmata (0 mesi - 10 anni) per la produzione e la commercializzazione con Monnalisa. Ferragni era sulla cresta dell’onda, con la secondogenita in arrivo e nessuna ombra né sul rapporto con Fedez né sulle sue molteplici attività. Poi lo scandalo del pandoro, con il messaggio ingannevole legato alla beneficenza, le conseguenze in termini di indagini e di impatto mediatico negativo. Ordini disdetti, contraccolpi importanti per varie aziende tra cui Monnalisa, proprio nella fase in cui l’accordo quinquennale doveva dare i suoi frutti. Tutto saltato in aria con invenduti e un grave danno economico.
Quello che sembrava un affare d’oro con Chiara Ferragni, influencer dai numeri spaventosi, si è così rivelato un boomerang. Il caso è quello della maxi multa milionaria per pratica commerciale scorretta sulla campagna promozionale di Natale 2022 con l’iniziativa “Chiara Ferragni e Balocco insieme per l’Ospedale Regina Margherita di Torino”. Chi acquistava il pandoro “Pink Christmas” in realtà non contribuiva alla causa. La donazione era già avvenuta.
A proposito di beneficenza, la Fondazione Monnalisa guidata da Piero Iacomoni (fondatore dell’azienda con la moglie Barbara Bertocci) conduce da tempo iniziative concretamente utili. In questo campo apre domani a Rassina (ore 18, piazza Mazzini 1) un ulteriore temporary charity shop con vendita a prezzi scontati di abbigliamento per bambini. Un terzo del ricavato a Monnalisa, un terzo alla Fondazione per l’organizzazione e un terzo ai progetti sociali, soprattutto per ragazzi disabili. Collaborazione con il Comune di Castel Focognano (location gratuita) e con i volontari dell’Associazione Carnevale dei Ragazzi che tengono aperto il punto vendita.
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