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Arezzo

Nuovo sindaco, coalizioni incartate a caccia del candidato. Il caso Tanti. Variabile Donati. Ceccarelli e Tenti si misurano col sondaggio

La situazione dopo il no di Veneri al centrodestra e mentre il centrosinistra valuta il gradimento degli aretini

Luca Serafini

23 Novembre 2025, 07:36

Nuovo sindaco, coalizioni incartate a caccia del candidato. Il caso Tanti. Variabile Donati. Ceccarelli e Tenti si misurano col sondaggio

Elezioni, quadro ingarbugliato nelle coalizioni

Incartati. Sia nel centrodestra che nel centrosinistra. Gli sfidanti per il dopo Ghinelli restano avvolti dalle nebbie. Per più motivi. Il mestiere di sindaco non attira, la fila di pretendenti non c'è. E chi si rende disponibile deve fare i conti con veti interni alle coalizioni e sondaggi. Così il risultato al momento è che Arezzo a circa 6 mesi dal voto posticipato al 2026 a causa del periodo Covid (ma la data delle elezioni ancora non c'è) non esprime figure ufficiali di donne o di uomini che aspirano e si preparano a governare la città verso le prossime sfide, la crescita, lo sviluppo.

Centrodestra. Per un anno ritenuto il potenziale e naturale candidato sindaco, Gabriele Veneri alla fine ha scelto di svolgere il compito che gli elettori gli hanno affidato un mese fa: consigliere regionale. Il piano B di Fratelli d'Italia, se esiste davvero, viene tenuto in ghiaccio per essere stappato al momento giusto. Oppure è in corso la fase di individuazione dei nomi da proporre agli altri partiti.

Sul tavolo il nome dell'amministratore più rodato e affidabile ci sarebbe ed è quello di Lucia Tanti (proposta da centristi e Forza Italia); a suo sfavore gioca il fatto che nel centrodestra sale la voce di chi chiede discontinuità con la giunta di Alessandro Ghinelli, di cui Tanti è attivissima vice e immagine popolare. L'endorsement del sindaco anziché un passaggio del testimone può complicarle il percorso. A sostegno della vice ci sono però competenza, voglia di dedicarsi full time al ruolo e sondaggi niente male dei mesi scorsi. Altri nomi? A quello del commercialista Giovanni Grazzini, viene affiancato quello del presidente dell'Ordine, Roberto Tiezzi. Sulle bocche degli addetti ai lavori c'è anche Marcello Comanducci, ex assessore del primo Ghinelli, ben visto dall'influente mondo del commercio. Aleggia sempre l'ipotetica e suggestiva carta Mario Agnelli, che per candidarsi ad Arezzo dovrebbe però dimettersi prima a Castiglion Fiorentino. Ma, attenzione, nel centrodestra sponda FdI si legge una strategia che punta ad attirare l'elettorato, decisivo in un ballottaggio, che fa riferimento a Marco Donati. Un dialogo ufficiale tra le parti non c'è, ma potrebbe anche scattare. Donati ha condotto una opposizione serrata a Ghinelli, è vero, ma nella maggioranza il suo attivismo è stato anche apprezzato. Chissà. Alla fine l'ex parlamentare del Pd che fu, dovrà decidere se correre in solitaria o accordarsi con uno dei raggruppamenti.

Centrosinistra. L'incartamento sul candidato non è da meno. In agenda la prossima settimana un incontro del campo largo sul profilo. Sale l'attesa per l'esito del sondaggio commissionato, fra gli altri, dal dottor Stefano Tenti (Centro chirurgico toscano) fondamentale per comprendere il gradimento tra gli aretini del protagonista della sanità privata, disponibile a correre per fare il sindaco, e Vincenzo Ceccarelli, candidato naturale del Partito Democratico. Un termometro, il sondaggio, che potrebbe orientare il percorso. L'esame commissionato agli esperti, riguarda anche Paolo Peruzzi, ex presidente Koinè. Mentre i pontieri che hanno lavorato e lavorano per ricucire con Marco Donati sono ancora al lavoro. Quanto alla prospettiva Domenico Giani (presidente delle Misericordie ed ex angelo custode dei Papi) sembra destinata ad infrangersi sulla natura troppo super partes e trasversale del personaggio.

Per completezza, il quadro pre elettorale vede un aspirante sindaco autocandidato, Michele Menchetti, consigliere comunale uscente, con la Lista indipendente per Arezzo. Fuori dai partiti. Quanto ai due grossi blocchi politici, da ora in avanti i passi falsi si pagano. Serve un'intuizione fresca, chiara, comprensibile per la gente.

O il balletto candidature allargherà ancora il fosso tra la cabina elettorale e chi si astiene.

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