Verso il voto 2026
Gianfrancesco Gamurrini e Marcello Comanducci
Ci sono tre forni accesi nel centrodestra aretino in cerca del candidato giusto e della relativa ricetta politica per allungare la striscia di governo della città di Arezzo dopo i due mandati con sindaco Alessandro Ghinelli. Accanto al nome di Lucia Tanti e a quello dell’avvocato Piero Melani Graverini, la novità è il dialogo aperto tra la coalizione e il tandem civico formato da Marcello Comanducci e Gianfrancesco Gamurrini, in passato assessore e vice sindaco di Ghinelli, entrambi figure di rilievo in ampi settori cittadini. Una richiesta formale di confronto è scattata dall’alleanza di centrodestra, il cui obiettivo è «allargare il perimetro», anche perché i 4 punti di distacco dal centrosinistra emersi dal voto per la Regione sono un campanello d’allarme.

Gianfrancesco Gamurrini e Marcello Comanducci
Nei prossimi giorni quindi si vedranno e si parleranno i leader della coalizione che guida Palazzo Cavallo e la “cosa” Comanducci-Gamurrini o Gamurrini-Comanducci. Il potenziale candidato può essere l’uno o l’altro: l’ex titolare della delega al commercio e attività produttive, innovativo e creativo, che fece scoccare la scintilla della Città del Natale, frenato però da impegni professionali; l’ex titolare della delega ai lavori pubblici nonché uomo di Giostra che gode di riconoscibilità e seguito, animato da passione e voglia di riscatto. Usciti entrambi dal cerchio magico del sindaco ingegnere, è soprattutto tra Gamurrini e Ghinelli che si verificò una frattura a quanto pare non ancora suturata. Ma questo non impedisce alla stessa parte rappresentata da Ghinelli, insieme ai partiti dell’alleanza, di esplorare fino in fondo disponibilità e convergenze per abbracciare la scelta migliore.
Se il dialogo dovesse approdare ad un’ipotesi di candidatura a sindaco di Comanducci oppure di Gamurrini (in questi giorni con quotazioni più alte) a quel punto si dovrebbe scegliere fra le tre opzioni: quella legata al volto civico; quella ormai presente da tempo legata al nome di Lucia Tanti; e quella più recente che conduce all’avvocato Piero Melani Graverini, fresco del rilevante successo processuale ottenuto con l’assoluzione di Sandro Mugnai per legittima difesa. È un’idea proposta da Fratelli d’Italia, quella dello stimato avvocato, e che trova un certo feedback nell’opinione pubblica. Manca ancora la risposta del penalista, aretino doc, sulla disponibilità o meno a scendere in campo, ma circola una certa fiducia nel sì. Vedremo.

L'avvocato Piero Melani Graverini
A quel punto il centrodestra dovrebbe pesare il tris di ipotesi e adottare quella migliore e vincente. Come? Un sondaggio, forse. Ma di sicuro verranno saggiati gli umori di pezzi importanti di società aretina e associazioni, per capire i livelli di gradimento dei tre: Graverini, Comanducci o Gamurrini, Lucia Tanti. Quest’ultima ha dalla sua parte la piena conoscenza della macchina comunale, è conosciuta e stimata, dedita anima e corpo alla causa amministrativa. Molte doti, ma anche il fardello di una continuità fin troppo marcata con l’amministrazione che volge al termine, dopo la quale molti chiedono un ulteriore cambio di passo.

Lucia Tanti e Alessandro Ghinelli
Lucia Tanti qualora entrasse papa ma uscisse cardinale, può benissimo rientrare fra i posti top (in caso di vittoria) con un ruolo di presidente del Consiglio comunale, in un gioco di contrappesi e di organizzazione tra i partiti. Va tenuto presente che oltre al livello aretino, c’è un livello regionale e nazionale che darà indicazioni nell’ottica, inevitabile, della distribuzione dei poteri tra partner di coalizione. Nella prossima intensa primavera, prima ancora del voto, c’è anche il tema forte del rinnovo del cda di Estra (di cui è presidente Francesco Macrì, aretino di FdI), con l’indicazione per il rinnovo della carica che spetta a Coingas, partecipata dal Comune.
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