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Il passato

Il Conclave tra scandali, intrighi e alleanze: le lotte tra famiglie e regnanti per influenzare la scelta del Papa e gestire il potere della Chiesa

Giuseppe Silvestri

08 Maggio 2025, 08:06

conclave

Il conclave è stato e resta un momento particolarmente dedicato per la vita non solo della Chiesa

Un potere smisurato, sia spirituale che temporale. Per centinaia di anni il Papa oltre ad essere guida spirituale, he guidato territorio esteso e ricco che controllava direttamente. Questo doppio ruolo gli permetteva di influenzare profondamente le case reali europee: i sovrani cercavano il suo appoggio per legittimare il proprio potere e spesso si sottomettevano alle sue decisioni, temendo la scomunica o l’interdetto, strumenti che potevano destabilizzare interi regni. Il Papa era arbitro nelle dispute tra monarchi, mediatore nei matrimoni dinastici e promotore di alleanze politiche. La sua influenza si estendeva anche alle guerre: furono i papi a indire le Crociate, mobilitando eserciti di re e principi europei per riconquistare la Terra Santa, con un impatto enorme sulla politica e sull’economia del continente. Il potere economico della Chiesa era altrettanto vasto: possedeva terre, riscuoteva tasse e decime, gestiva ricchezze e patrimoni in tutta Europa. Lo Stato della Chiesa era uno dei regni più potenti nel Rinascimento, paragonabile a Venezia o Milano per influenza e risorse. La Chiesa, grazie alle sue immense proprietà e al controllo sulle coscienze, poteva finanziare guerre, costruire cattedrali e sostenere artisti, rafforzando così il suo prestigio. Questo intreccio tra potere spirituale, politico ed economico rese il papato una delle istituzioni più temute e rispettate d’Europa, capace di determinare le sorti di intere nazioni e di plasmare la storia del continente per oltre un millennio.


Una recente funzione in Vaticano 

Scegliere un nuovo Papa, dunque, diventava una vera e propria battaglia tra poteri e famiglie influenti, tra regnanti e nobili in un intreccio di amicizie, accordi, patti e tradimenti. Il Conclave era il terreno della resa dei conti. Il record di durata spetta al conclave di Viterbo, dal 29 novembre 1268 al 1° settembre 1271, durato ben 33 mesi (1.006 giorni). I 18 cardinali erano bloccati in un palazzo, incapaci di accordarsi a causa di forti divisioni politiche e religiose. La popolazione di Viterbo, esasperata dall’impasse, murò le uscite del palazzo e addirittura fece rimuovere il tetto per esporre i cardinali al freddo e alla pioggia, costringendoli ad accelerare la votazione.

Alla fine fu eletto Tedaldo Visconti, che prese il nome di Papa Gregorio X. Questo conclave diede origine alla pratica del “conclave” come luogo chiuso e isolato per l’elezione papale, sancita poi dalla costituzione Ubi periculum del 1274 che impose norme severe per i conclavi: clausura totale, isolamento dei cardinali senza stanze singole, limitazioni al numero di servitori, cibo razionato progressivamente, e divieto di comunicazioni esterne. Le regole miravano a garantire la segretezza e la rapidità dell’elezione, riducendo al minimo le influenze esterne e le corruzioni.


Alcuni dei cardinali chiamati ad eleggere il successore di Papa Francesco

I Borgia e il conclave del 1492. Si svolse per la prima volta nella Cappella Sistina e vide l’elezione di Papa Alessandro VI, al secolo Rodrigo Borgia, noto per la sua famiglia coinvolta in intrighi, corruzione e persino omicidi. I Borgia usarono metodi spregiudicati per assicurarsi il potere, e si narrano episodi di pressioni violente e avvelenamenti per eliminare avversari. Sebbene non ci siano prove certe di omicidi direttamente nel conclave, la fama di violenza e scandali sessuali legati alla famiglia è storicamente documentata.

Nel corso dei secoli, i conclavi sono stati teatro di corruzione e brogli. Nel 1605, il conclave che elesse Papa Paolo V fu segnato da accuse di compravendita di voti, con cardinali che ricevevano favori e denaro per sostenere candidati specifici. Anche nel XIX secolo, durante il conclave del 1829, si registrarono pressioni politiche da parte di potenze europee per influenzare l’elezione, con accuse di manipolazioni e alleanze occulte tra fazioni. La storia della Chiesa, inoltre, è segnata da scandali sessuali che hanno coinvolto alti prelati, anche cardinali. Nel Rinascimento e oltre, si narrano storie di cardinali e papi che mantenevano rapporti con donne, alcune delle quali prostitute o cortigiane. Questi scandali, spesso coperti o taciuti, hanno alimentato l’immagine di un clero corrotto e moralmente decadente, contribuendo a tensioni interne durante le elezioni papali.

Nel 1903, il conclave durò cinque giorni e fu segnato da un veto imperiale contro il cardinale Mariano Rampolla, esercitato dall’imperatore d’Austria-Ungheria, un intervento esterno che portò alla sua abolizione nel 1904. Anche in questo periodo, la segretezza era rigorosa, ma le potenze straniere cercavano ancora di influenzare l’esito. Nel corso del tempo il Conclave si è evoluto di pari passo con la società e ovviamente non è più caratterizzato dagli episodi, dalle vicende e dalle violenze di un tempo, anche se come abbiamo visto nei giorni scorsi non mancano scorrettezze, età modificate, tentativi di non rispettare le precedenti decisioni papali. Restano chiari i tentativi di pressioni e le guerre intere tra le varie fazioni cardinalizie, nel tentativo di occupare una posizione che non è più influente e decisiva come in passato, ma resta di gestione del potere non solo spirituale e ovviamente di altissimo prestigio internazionale.

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