Arezzo
"Siamo stati noi a issare la bandiera della Palestina sulla torre comunale, ridatecela". A distanza di alcuni giorni dall'episodio al Comune di Arezzo dello scorso 17 luglio, arriva la rivendicazione. Con un comunicato è "Arezzo per Gaza" ad attribuirsi la paternità senza però indicare nomi e cognomi. Né dell'ispiratore né dell'esecutore materiale.
"Ebbene sì, è giunto il momento che si sveli il fantomatico mistero sull'autore del presunto blitz che ha portato la bandiera palestinese a sventolare sulla torre di Palazzo Cavallo: Siamo stati noi! ... ma noi chi, direte voi? Noi tutti, tutti quelli che lo avrebbero voluto fare, tutti quelli che lo hanno fatto, tutti quelli che in questi giorni hanno scritto pubblicamente 'Sono stato io', tutte e tutti quelli che non possono stare in silenzio di fronte a un genocidio e che hanno sentito il dovere di far sì che anche la propria città la propria comunità desse un segnale."
Questo si legge nel messaggio dello stesso collettivo che fin da subito era il massimo "indiziato" avendo esso stesso diffuso le foto della bandiera sotto a quella dell'Europa, vicino a quelle dell'Italia, di Arezzo e del quartiere di Porta Santo Spirito vincitore dell'ultima edizione della Giostra del Saracino. Il vessillo, non autorizzato, venne rapidamente rimosso dal Comune.
"Già in tante e in tanti abbiamo affisso le bandiere palestinesi alle nostre terrazze alle nostre finestre. Che le bandiere aumentino, che tutti affiggano il simbolo di un popolo oppresso e martoriato."
L'apposizione della bandiera sulla torre civica, forse da parte di un consigliere comunale ma non ci sono ammissioni né certezze, non dovrebbe avere conseguenze penali. L'azione per quanto abusiva, infatti, non conterrebbe elementi per integrare reati come vilipendio, danneggiamento o violazione di domicilio.
Il collettivo Arezzo per Gaza ha dato vita in passato a iniziative alle quali hanno aderito anche associazioni e sindacati.
"Ci piacerebbe tanto che anche l'amministrazione comunale si ravvedesse e rimettesse quella bandiera che così prontamente ha rimosso" riporta ancora il comunicato. "Se invece preferirà continuare a cimentarsi in una grottesca caccia alle streghe senza dire una parola sui massacri in atto, che almeno ci renda la bandiera, in mano nostra sicuramente continuerà a sventolare da qualche altra parte".
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