Famiglia arcobaleno
Eleonora ed Arianna, le mamme di Anghiari
“È stato molto emozionante. Adesso quando i nostri figli si presentano, dicono il nome e i due cognomi”. E ancora. “Sono felici, sono sempre stati felici e se glielo chiedi, ti dicono che sono felici perché hanno due mamme”.
A parlare per la prima volta davanti ad un microfono (quello della giornalista Chiara Sadotti di Arezzo TV) sono Eleonora e Arianna, le mamme dei due gemellini di Anghiari.
Ora i piccoli hanno il cognome di entrambe le mamme: quello di Arianna, che li ha partoriti e quindi è stata riconosciuta subito dallo Stato come madre, e quello di Eleonora, che li ha generati con fecondazione eterologa assistita (non consentita in Italia), per poi attuare il trasferimento embrionale sulla compagna.
“Quando saranno grandi forse saranno ancora più felici e capiranno ancor di più questo grande passo - afferma Arianna Roselli - anche se loro ora vedono la sostanza. Finora Eleonora è sempre stata mamma a tutti gli effetti (indicando la compagna)”.
Un riconoscimento, pieno e chiaro della loro genitorialità condivisa, atteso da anni, è arrivato dal tribunale dei minori di Firenze. La due donne, unite civilmente, per diventare madri si erano recate a Barcellona nell'ottobre del 2021. Nel giugno del 2022 erano nati i gemellini, un momento di grande gioia, incrinato dalla preoccupazione di una delle madri, quella che non li ha partoriti, di essere per loro (sotto un profilo legale) un'estranea.
“Sono stati anni lunghi e intensi, ma non abbiamo mai perso la speranza di risolvere questa questione - afferma Eleonora Urle - il timore più grande era che la sentenza andasse per le lunghe. Mamma alla fine io lo sono sempre stata nei fatti, ma ho avuto paura che nel caso in cui loro avessero avuto bisogno di me, in assenza di Arianna, io non avrei potuto mettere una firma. Un problema - prosegue Eleonora - a livello burocratico. Abbiamo risolto questo ‘inghippo' con la legge”.
Eleonora e Arianna, la coppia di Anghiari
La recente sentenza sull' adozione in casi particolari è un successo per la coppia e per l'avvocato Ramona Borri che assiste le due donne in un terreno normativo ancora non facile, ma soprattutto - come scrivono i giudici fiorentini - una decisione presa nell'interesse principale dei minori.
“Adesso anche i nonni lo sono al 100% e così tutti gli altri parenti - prosegue Eleonora - a livello emotivo e affettivo ovviamente lo sono sempre stati, però c'era il peso di doversi sentire riconosciuti dallo Stato. E' brutto, perché comunque biologicamente sono sempre stati miei figli e quindi era un po' ridicolo dover adottare i propri figli però purtroppo la legge è questa”. Il vulnus normativo è ancora grande. La battaglia prosegue. “La giurisprudenza esorta nel corpo degli atti il legislatore a provvedere in questo senso - afferma l'avvocato Ramona Borri legale delle due donne - ci sono proprio dei moniti estremamente chiari. Vediamo se in questi anni qualcosa succederà”.
L'avvocato
Ramona Borri
Diseguaglianze che Arianna e Eleonora si augurano non ci siano più. Anche per il futuro dei loro due gemelli. “Quando c'è desiderio di aver famiglia non ci devono essere disuguaglianze di qualsiasi genere - afferma Arianna - mi auguro che i nostri figli crescano liberi, nel rispetto di tutti. E felici”.
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