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Televisione

Dall'Arena di Verona il Nabucco di Giuseppe Verdi in diretta su Rai 3 per celebrare la musica e l'arte italiana

Oltre 400 artisti e innovazioni tecnologiche, riflettendo sull'eterna lotta tra superbia e speranza

Julie Mary Marini

21 Giugno 2025, 11:52

Arena Verona

Una veduta de l'Arena di Verona

All'Arena di Verona serata speciale in occasione della Giornata Mondiale della Musica, stasera sabato 21 giugno con la messa in onda su Rai 3 dell'opera Nabucco di Giuseppe Verdi, presentata come La Grande Opera Italiana Patrimonio dell'Umanità e organizzata con la collaborazione di Rai Cultura, il Ministero della Cultura e la Fondazione Arena di Verona. L'evento vedrà la partecipazione degli attori Cristiana Capotondi e Alessandro Preziosi e sarà un'occasione per celebrare la tradizione operistica italiana, come sottolineato dal sottosegretario di Stato alla Cultura, Gianmarco Mazzi.

In fase di presentazione Fabrizio Zappi, Direttore di Rai Cultura, ha sottolineato l'importanza di presentare Nabucco in prima serata su Rai 3, evidenziando la complessità della produzione che coinvolgerà più di 400 artisti e utilizzerà tecnologie all'avanguardia per garantire una ripresa televisiva di alto livello. Grazie a telecamere speciali su binario, droni e steadicam, il pubblico potrà godere della maestosità di uno dei più grandi teatri all'aperto del mondo.

Cecilia Gasdia, Sovrintendente di Fondazione Arena di Verona, ha espresso l'orgoglio di presentare un allestimento ricco di dettagli, costumi e simboli che celebrano l'opera di Verdi, offrendo riflessioni su temi eterni, ancora rilevanti oggi. L'obiettivo è coinvolgere un pubblico diversificato, includendo giovani e famiglie, avvicinandoli all'opera lirica come fenomeno popolare e di aggregazione culturale.

La nuova produzione di Nabucco, diretta dal visionario Stefano Poda, unisce regia, scene, costumi, luci e coreografie in un progetto ambizioso e "atomico", con oltre 3.000 costumi e innovative soluzioni sceniche. L'opera esplora il conflitto interno tra superbia e speranza, attraverso una messa in scena ricca di simbolismo e richiami alla pittura barocca e visioni futuristiche. Stefano Poda ha descritto la sua interpretazione come una metafora delle forze opposte che si attraggono e respingono, simile ai legami fra le particelle atomiche. Questo riflette sull'uso della tecnologia e della superiorità materiale, evidenziando l'importanza di integrare razionalità e spiritualità per evitare la distruzione.

L'opera è arricchita da una grande clessidra sul palco, simbolo di mortalità e della riflessione sull'istinto autodistruttivo dell'umanità. In sintesi, questa produzione di "Nabucco" promette di essere un viaggio senza tempo che esplora la natura umana, con un connubio di arti e discipline diverse, includendo la scherma, che ha coinvolto oltre 200 artisti nelle coreografie di Poda.

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