L'omicidio
Lavinia Simona Ailoaiei e Andrea Pizzocolo
Il 7 settembre 2013, il corpo della diciottenne Lavinia Simona Ailoaiei fu ritrovato in un campo del Lodigiano senza vita. Era nuda, il volto coperto con un asciugamano, strangolata con fascette da elettricista. Lavinia, originaria della Romania, si era trasferita a Milano e lavorava come escort, in arte Dora. Le iniziarono immediatamente e si concentrano su un motel nelle vicinanze a cui gli agenti risalirono grazie all'asciugamano. Scoprirono subito che Lavinia aveva trascorso la notte con un uomo che aveva prenotato con falso nome.
Lavinia con Andrea Pizzocolo nella notte dell'omicidio
Risalirono immediatamente ad Andrea Pizzocolo, un ragioniere di 41 anni residente ad Arese, descritto come una persona tranquilla e rispettabile. Pizzocolo viveva con la compagna di origini brasiliani e una figlia e inizialmente sembra non avere nulla a che fare con la vicenda. Ma nella sua abitazione gli agenti scoprono le fascette come quelle utilizzate per uccidere Lavinia. Interrogato, confessa. Sostiene che è morta a causa di un gioco erotico finito male.
Una versione a cui gli agenti non credono. Grazie alle perquisizioni spunta una scheda che contiene le immagini di quella notte. Pizzocolo, infatti, aveva sistemato nella stanza del motel quattro telecamere e una era nel cinturino del suo orologio. Diverse ore di sesso estremo, sevizie, poi la morte di Lavinia per strangolamento: dopo che è stata torturata con finti falli e altri accessori, l'assassino le stringe intorno al collo le fascette da elettricista e la finisce soffocandola con un cuscino.
Lascia il motel, ne raggiunge un altro dove trasporta il cadavere entrando dal garage. Piazza di nuovo le telecamere e consuma rapporti sessuali con il cadavere della diciottenne con cui arriva persino a parlare. Poi si addormenta. Il giorno dopo si sveglia, trasporta il corpo della ragazza in un campo e l'abbandona, dopo essersi ripreso i 500 euro che le aveva dato e dovevano essere il suo compenso per la notte di sesso.
Nel corso della perquisizione della casa del ragioniere gli agenti trovano ulteriori video pornografici con altre ragazze. Sono sempre giovanissime, tutte bianche. Gli agenti hanno il sospetto di trovarsi davanti a un serial killer, ma non emergono altri episodi di violenza. Nel conto di Pizzocolo, inoltre, spuntano cifre molto elevate. Come ha guadagnato quei soldi visto che il suo stipendio è di soli 1.800 euro al mese? Non è escluso che il video dell'omicidio di Lavinia fosse destinato al commercio di video proibiti. Il film di una donna torturata, violentata, uccisa che avrebbe potuto fruttare tanti soldi. Ipotesi che però non è stata suffragata da prove.
Durante il processo, Pizzocolo tenta di giustificare le sue azioni affermando di non ricordare nulla a causa dell'uso di cocaina e Gbl, una sostanza nota per indurre stati di incoscienza. Ma i video hanno dimostrato che era lucido e consapevole durante l'omicidio. Una testimonianza cruciale è stata quella di un'altra escort che ha raccontato di aver vissuto una situazione simile con Pizzocolo ma era riuscita a scappare. Andrea Pizzocolo è stato condannato all'ergastolo per omicidio e violenza sessuale, condanna confermata dalla Corte d'Assise d'Appello di Milano.
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