Il caso
Il giorno dei funerali di Serena Mollicone
Chi una ucciso Serena Mollicone? Sono passati oltre 23 anni dalla morte della studentessa, ma l'omicidio non ha ancora una sua verità. Il caso Mollicone è uno dei più inquietanti e complessi della cronaca italiana, caratterizzato da un lungo susseguirsi di indagini, sospetti e processi che non hanno mai portato a una soluzione. Serena, una giovane di diciotto anni, scomparve il 1° giugno 2001 ad Arce, un comune in provincia di Frosinone, e il suo corpo fu ritrovato due giorni dopo in un bosco.
Nata il 18 novembre 1982, era una studentessa che si preparava a sostenere l'esame di maturità. La mattina dell'1 giugno 2001, uscì di casa per recarsi all'ospedale di Sora per un appuntamento medico e non fece più ritorno a casa. I suoi familiari, preoccupati dalla sua assenza, denunciarono la scomparsa alla caserma dei carabinieri di Arce intorno alle 20 dello stesso giorno. Il corpo di Serena fu rinvenuto il 3 giugno 2001 a Fontecupa, nei pressi di Monte San Giovanni Campano. Il cadavere era in uno stato inquietante: le mani e i piedi erano legati con nastro adesivo e fil di ferro, la testa avvolta in un sacchetto di plastica. L'autopsia rivelò che la causa della morte era asfissia, senza segni di violenza sessuale.
Le indagini iniziali si concentrarono su diversi sospetti. Un carrozziere locale fu arrestato nel 2003 dopo aver affermato di aver visto Serena litigare con un ragazzo biondo il giorno della sua scomparsa. Tuttavia fu dichiarato innocente dopo vari gradi di giudizio. Nel 2008, un carabiniere di Arce, Santino Tuzi, si suicidò dopo aver rivelato agli inquirenti che Serena era entrata nella caserma dei carabinieri il giorno della sua scomparsa e non ne era mai uscita. La sua rivelazione sposto l'attenzione degli inquirenti.
Le indagini si focalizzarono verso la famiglia Mottola: Franco Mottola, ex comandante della stazione dei carabinieri di Arce, sua moglie Anna Maria e il loro figlio Marco furono accusati di omicidio volontario. Si ipotizzò che Serena fosse stata uccisa in caserma dopo un litigio con Marco Mottola riguardo a un presunto spaccio di droga. Le accuse si basavano su testimonianze e su indizi che suggerivano un possibile coinvolgimento della famiglia Mottola nell'omicidio.
Il processo per l'omicidio di Serena Mollicone ha attraversato diverse fasi legali. Nel luglio 2022, la Corte d'Assise di Cassino ha assolto Franco Mottola, Anna Maria e Marco Mottola. Tuttavia, l'assoluzione non ha placato le polemiche e le richieste di giustizia da parte della famiglia Mollicone. Il 12 luglio 2024, la Corte d'Assise d'Appello di Roma ha confermato l'assoluzione di tutti i componenti della famiglia Mottola.
Ma quali indizi erano stati considerati importanti dall'accusa? Per prima cosa le testimonianze, tra cui quelle del brigadiere Santino Tuzi, che affermava di aver visto Serena entrare nella caserma dei Carabinieri il giorno della sua scomparsa. Tuttavia, la corte ha sottolineato l'assenza di riscontri a queste affermazioni, evidenziando che non esistono prove certe riguardo all'ingresso della vittima in caserma. L'accusa sosteneva che la porta della fosse stata l'arma del delitto, compatibile con le ferite riportate da Serena, ma anche in questo caso le prove non sono state sufficienti. L'accusa, infine, ha cercato di dimostrare che i Mottola avessero un movente e che i loro movimenti il giorno della scomparsa di Serena fossero sospetti, ma secondo la corte le incongruenze nelle loro dichiarazioni non erano sufficienti per giustificare una condanna. A distanza di oltre 23 anni l'omicidio di Serena Mollicone è ancora senza un colpevole.
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