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Il caso

Francesca Deidda ammazzata a martellate dal marito, fatta a pezzi e abbandonata in un borsone. Igor Sollai ha confessato: "Sono stato io". Incastrato anche dalle amiche di lei

L'uomo alla fine ha ceduto e nel corso di un interrogatorio durato quattro ore ha ammesso di essere stato lui a uccidere la consulente finanziaria. La scena del delitto, il cellulare, i soldi, le piante comprate e il tentativo di vendere il divano

Giuseppe Silvestri

27 Novembre 2024, 19:50

Francesca Deidda e Igor Sollai

Francesca Deidda e il marito Igor Sollai

Francesca Deidda è stata uccisa dal marito, Igor Sollai. L'ha colpita ripetutamente con un martello mentre lei era sul divano. L'ha fatta a pezzi. Poi ha cercato di occultare il corpo, trasportandolo in un luogo isolato, dopo averlo infilato in un borsone. Ha anche acquistato alcune piante per cercare di nascondere la valigia abbandonata e ha tentato di vendere il divano in cui era avvenuto l'omicidio. E' stato lo stesso Sollai a confessare il delitto dopo un lungo interrogatorio, durato oltre quattro ore


Francesca Deidda e il marito Igor Sollai: lui l'ha uccisa a martellate

Sollai ha rivelato che sua moglie, "non stava dormendo, era sveglia. Stavamo litigando e l'ho uccisa. Ho fatto tutto da solo". Francesca, 42 anni, consulente finanziaria, era scomparsa il 10 maggio da San Sperate, un comune della provincia di Cagliari. Il suo corpo fu ritrovato dopo oltre due mesi, il 18 luglio, all'interno del borsone nero, nascosto nelle campagne tra Sinnai e San Vito. Fatto a pezzi a colpi di martello, attrezzo poi gettato in mare insieme al cellulare di lei.

Gli inquirenti hanno indagato prendendo in considerazione tutti i particolari della vicenda e quando gli indizi si sono focalizzati sul marito Igor Sollai, camionista di 43 anni, in particolare alcuni messaggi inviati con il telefono della vittima per simulare il suo allontanamento, lo hanno arrestato. Dopo quasi sei mesi di carcere l'uomo ha ceduto e confessato il folle omicidio. Erano davvero numerosi gli indizi che avevano spinto gli inquirenti a concentrarsi su lui. Intanto il comportamento: si era sempre dichiarato innocente, ma il suo modo di fare durante le indagini aveva sollevato più di un dubbio. In particolare i messaggi ambigui inviati agli amici e ai familiari dal telefono di Francesca, facendo credere che fosse in un periodo di riflessione: era sicuramente lui a scrivere. Le prove fisiche: l'autopsia ha rivelato che Francesca era stata uccisa con colpi inferti da un oggetto contundente mentre era sdraiata sul divano di casa. Questo elemento ha immediatamente puntato verso Sollai, considerando che il delitto era avvenuto nel loro domicilio. Tracciamento Gps e movimenti sospetti: le analisi dei tracciati Gps dell'auto di Sollai hanno mostrato frequenti visite nella zona dove il corpo di Francesca è stato successivamente ritrovato.


Francesca sorridente in una vecchia foto

Acquisti sospetti: è emerso che Sollai aveva comprato le piante per cercare di occultare il borsone contenente il corpo della moglie. Acquisti tracciati attraverso la sua carta di credito. Dichiarazioni poco convincenti: durante gli interrogatori iniziali, le risposte di Sollai non sono state ritenute credibili dagli inquirenti. La sua versione dei fatti appariva contraddittoria e poco coerente con le evidenze raccolte.

A dare una poderosa spallata all'uomo sono state anche le amiche di Francesca. Convinte che fosse lui a mandare messaggi con il cellulare della moglie, gli hanno teso un trabocchetto. “Lo sai che anche Giulia si è licenziata?” hanno scritto. E lui ci è cascato: “Davvero? Mi dispiace". Ma non c'era alcuna collega con quel nome. Dopo mesi dalla morte della donna e di carcere per il camionista, arrestato a luglio, quando la Cassazione ha rigettato la sua richiesta di scarcerazione è arrivata la confessione.

Resta da chiarire il movente che ha spinto il camionista ad un gesto tanto folle quanto drammatico. Forse puramente economico: la voglia di impossessarsi della casa e del premio assicurativo da centomila euro. Resta inoltre il sospetto che Sollai avesse da circa un anno una relazione con un'altra donna. Attualmente l'uomo è in carcere con le accuse di omicidio volontario aggravato e occultamento di cadavere.

 

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