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Il femminicidio

Alessandra Cità, la fucilata mortale mentre dormiva. Così l'ha uccisa il suo ex Antonio Vena. Amore Criminale ricostruisce l'omicidio

Giuseppe Silvestri

17 Dicembre 2024, 19:30

Alessandra Cità

Alessandra Cità fu uccisa con una fucilata

Alessandra Cità fu ammazzata con un colpo di fucile a pompa dal suo ex compagno Antonio Vena. Aveva 47 anni anni. Originaria di Castelbuono, in provincia di Palermo, fu uccisa mentre stava dormendo. Era il 19 aprile 2020 e teatro dell'omicidio fu il comune di Truccazzano, in provincia di Milano. Una tragedia che si consumò nella villetta della donna, tranviera dell'Atm, durante il lockdown per il Covid. Un periodo drammatico per molte donne che si ritrovarono intrappolate in situazioni di violenza domestica.


Antonio Vena, l'uomo che uccise Alessandra

L'ex compagno agì con premeditazione: era ossessionato dall'idea di perdere la donna. Aveva già dimostrato comportamenti possessivi e gelosi nei confronti di Alessandra. Dopo l'omicidio si consegnò ai carabinieri e successivamente è stato condannato all'ergastolo per omicidio aggravato. Durante il processo è emerso che Vena aveva inviato messaggi minacciosi alla donna prima dell'omicidio, rivelando uno stato mentale instabile e il forte desiderio di controllare la vita della sua ex. 

La famiglia di Alessandra Cità ha reagito con profondo dolore e desiderio di giustizia all'omicidio della donna. La sorella di Alessandra, Rosalba, in un'intervista, ha descritto come Antonio Vena fosse diventato sempre più ossessionato da lei, mostrando comportamenti gelosi e minacciosi. "Aspetterò con pazienza, come ho fatto con Ivana (l'ex moglie, ndr) per prendermi le mie soddisfazioni". Questo uno dei messaggi di Vena che i giudici hanno considerato agghiacciante stando al trattamento che poi lui aveva riservato all'ex consorte: una volta l'aveva spedita in ospedale colpendola con calci e pugni; un'altra l'aveva tamponata cn il suo suv facendo rovesciare l'auto della donna. Con Alessandra Cità, con cui era stato insieme dieci anni, che l'aveva accolto in casa in un momento difficile della sua vita, è stato ancora più spietato colpendola nel sonno con il colpo di un fucile a pompa.

Rosalba, sorella di Alessandra, ha sottolineato che il fucile utilizzato per commettere l'omicidio era intestato ad Alessandra, ma apparteneva in realtà proprio a Vena. Per commemorare Alessandra Cità e sensibilizzare l'opinione pubblica sulla violenza contro le donne, è stata poi installata una panchina rossa a Truccazzano. Questo simbolo rappresenta non solo la memoria delle vittime di femminicidio, ma anche la necessità di promuovere una cultura del rispetto e della non violenza nelle relazioni.


Veronica Pivetti, conduttrice di Amore Criminale

Alessandra e Antonio si erano conosciuti da bambini, nel paese di origine di entrambi, Ganci, in Sicilia. Si sono poi ritrovati dopo più di trent'anni, iniziando la relazione durata nove anni. Ma lei era una donna forte e indipendente e quando si è sentita soffocata dal rapporto, ha deciso di lasciarlo. Una decisione che lui non ha mai accettato. Prima ha cercato di convincerla a cambiare idea, piangendo e disperandosi. Poi il colpo di fucile. La storia sarà ricostruita stasera in tv, martedì 17 dicembre, su Rai 3 ad Amore Criminale, il programma condotto da Veronica Pivetti.

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